Quirino, 1. Il teatro globale di Geppy Gleijeses

di Romano Maria Levante

Al Teatro Quirino-Vittorio Gassman di Roma, il 14 maggio 2012  si è svolta l’annuale presentazione della nuova stagione da parte del poliedrico Geppy Gleijeses, imprenditore teatrale, regista, attore, animatore impareggiabile. La platea del teatro rinnovato con la sua gestione dopo quella del disciolto ETI, affollata di giornalisti e soprattutto gente del teatro: presenti quasi tutti i protagonisti della nuova stagione, che hanno presentato al microfono i loro spettacoli. Ma prima  Geppy ha parlato del suo “teatro globale” che non lascia ma raddoppia pur in un periodo difficile.

Michele Placido in “Re Lear” 

Anche al Teatro Quirino di Geppy Gleijeses si è sentito il morso della crisi. A differenza dello scorso anno, nel quale la nuova stagione fu presentata all’insegna degli spettacolari risultati conseguiti nella gestione – raddoppio di spettatori, abbonamenti e incassi – di quest’anno è  stato dato solo un fotogramma, il dato del dicembre 2011 con lo straordinario 92% di utilizzazione dei  1000 posti disponibili. Ma, ha aggiunto Geppy,  l’escalation dello “spread” ha determinato il blocco degli abbonamenti, la gente ha tagliato legittimamente ciò che veniva ritenuto non indispensabile.

Cita l’ammonimento di Oscar Wilde: “Puoi fare a meno di tutto, tranne del superfluo”. E se molti spettatori non se la sono sentiti di seguirlo, la direzione del  Teatro Quirino lo ha fatto proprio. Soprattutto quando il “superfluo” ha nome “Quirinetta” e “Accademia Internazionale di Arte Drammatica”, “Autogestito” e “Teatro per i ragazzi”, fino a “Diversamente insieme” per il recupero degli emarginati attraverso il teatro praticato come attori e non solo frequentato come spettatori.

Per questo ci voleva la lampada di Aladino, il gigante buono nei panni di Willer Bordon per il ritorno del “Quirinetta” alla sua vocazione teatrale e soprattutto di Emmanuele F. M. Emanuele  per il contributo della Fondazione Roma alle iniziative culturali, estese così anche al teatro oltre che all’arte e letteratura, poesia e musica, in una collaborazione e sinergia nella quale la finanza si sposa allo spettacolo attraverso forme di partecipazione nel terzo settore ad onlus filantropiche.

Come abbia fatto Geppy a calarsi anche in questa parte, dopo quella di attore e regista, produttore e imprenditore teatrale è un mistero solo per chi non ne conosce le straordinarie capacità interpretative: è un modo di fare teatro nella vita impersonando personaggi sempre nuovi, come avviene sulla scena, con risultati tangibili sul piano culturale economico, sociale e umano.

Il suo “teatro globale” è anche questo, una continua trasposizione arte-vita proiettata nel concreto, con l’apertura agli altri nella promozione del suo grande amore per il teatro: un amore totale, che lo ha preso interamente, coinvolgendo altrettanto moglie, figlio e figlia, attori affermati o emergenti.

Non manca la quotidianità in tale concezione “globale” del teatro che tende a trasmettere  a tutti, spettatori e non. Per questo il suo non è un teatro che apre la sera per lo spettacolo per poi chiudere i battenti: resta aperto 18 ore su 24 per 330 giorni l’anno,  e offre adiacente alla storica gloriosa sala  un “bistrot”  con 250 posti sempre gremiti anche per i modici prezzi, e per essere diventato un luogo di incontro in cui darsi appuntamento. Fornito di una biblioteca con oltre 3000 titoli, allietato da una videoteca di film a soggetto teatrale, tutto a disposizione degli avventori che possono incontrare attori e gente del teatro, e magari gettare lo sguardo oltre i pesanti tendaggi dietro i quali si fanno le prove dello spettacolo serale. Un’immersione naturale nel mondo del teatro che lo fa sentire familiare, allontanando ogni forma di soggezione per un’arte aderente all’umanità più genuina.

Luca Barbareschi in “Il discorso del Re” 

L’Accademia internazionale di arte drammatica

Ci siamo resi conto ancora di più di questa caratteristica del teatro scorrendo il programma della “Scuola Internazionale di Arte Drammatica del Teatro Quirino-Vittorio Gassman”, che il contributo della Fondazione Roma ha fatto divenire realtà nel vicino Quirinetta. La dirige Alvaro Piccardi, storico collaboratore di Vittorio Gassman nella Bottega Teatrale di Firenze, vi insegnano stabilmente o partecipano a stage di approfondimento maestri della scena, citiamo solo i più noti al grande pubblico, da Ugo Pagliai a Michele Placido, dai fratelli Taviani a Francesco Pannolino, da Lello Arena a Geppy Gleijeses che non poteva mancare, viene dallo scuola di Eduardo! Si attinge a  maestri stranieri già docenti nel teatro Stabile di Calabria, che con Geppy gestisce il Quirino: anche qui solo alcuni nomi, Marilyn Fried, che partecipò alla fondazione dell’Actor’s Studio di New York, e Nikolaj Karpov, direttore del Gitis di Mosca, Lindsay Kemp e Yves Lebreton, Eimuntas Nekrosius e, per le nuove tendenze, l’Odin Teatret protagonista fisso della Mad Revolution.

Cosa ci ha colpito del programma, oltre a questi nomi? Dei tre anni di corso accademico tenuto al Quirinetta, cui possono accedere per concorso i minori di 40 anni, le 20 discipline nelle quali viene vivisezionata la materia teatrale nel primo anno sono concentrate sulla “conoscenza di sé intesa come conoscenza del proprio strumento di lavoro (il corpo) attraverso il rapporto con lo spazio e con la relazione con gli altri”. Da qui nasce una riflessione sulla profonda  “umanità”  del teatro: l’attore inizia a studiare “la padronanza dell’io” come opportunità espressiva, poi entra “in rapporto profondo con il proprio vissuto attraverso l’improvvisazione”; la scoperta dello spazio scenico passa attraverso “il rapporto con altri corpi nello spazio”,  ne deriva l’espressività e la “creatività come necessità scenica”, la dizione e l’espressione corporea, la voce naturale e la sua drammatizzazione. Il tutto  sfocerà quest’anno in un evento spettacolare, “La ballata del corpo incandescente”, in scena al Quirinetta il 16 e 17 giugno: gli allievi mostreranno i risultati del processo creativo vissuto; tra le dimostrazioni del lavoro compiuto si citano anche “Motiv-azioni” e “E’ un brusio la vita”.

Acquisita coscienza di sé e del proprio strumento di lavoro nel 1°anno propedeutico, l’allievo la mette al servizio del personaggio e della scena nel 2° anno di qualificazione, con lo studio dei linguaggi teatrali nella storia e con la recitazione e costruzione dei personaggi Al termine il saggio-spettacolo “Aspettando il futuro” curato da Rosa Masciopinto il 27-28 giugno 2012 al “Quirinetta”.

Nel 3° anno, di perfezionamento e  alta specializzazione, dopo la qualificazione, si approfondisce la storia del teatro e la drammaturgia anche in laboratori diretti da maestri della scena europea. Il risultato, oltre al diploma teatrale agli allievi, è stato un vero spettacolo per il teatro “Quirino” il 22 giugno: “La pazzia di Orlando”, a cura del direttore del corso Alvaro Piccardi, frutto di un laboratorio intensivo, spettacolo destinato anche a una breve tournée. C’è ancora dell’altro: è stato messo in scena ai teatri “Quirino” e “Quirinetta” a fine luglio, dai tre corsi unificati, un capolavoro di Giovan Battista Marino “poco conosciuto e mai rappresentato”, “Adone”,  con un evento curato da Sergio Basile, , “la maratona di Adone” dal tramonto all’alba del 14- 15 luglio tra i luoghi canonici  di questo “teatro globale”, il “Quirino”, il “Quirinetta”, la “Fondazione Roma”.

Luca Lazzareschi inRain Man” 

L’Autogestito, il Teatro ragazzi e non solo

Oltre al “superfluo” nell’accezione di Oscar Wilde che lo ritiene più necessario dell’indispensabile, il “teatro globale” di Gleijeses comprende l’“Autogestito” a cura di Mariannella Bargilli, dal 22 al 30  maggio 2012.  E’ stata una “Rassegna di teatro indipendente giovane curioso civile”,  dieci spettacoli, di cui 7 al Quirino e 3 al Quirinetta, offerti da compagnie di tutta Italia previa selezione: praticanti  di teatro per passione messi a contatto con i professionisti nella cornice d’eccezione di teatri storici, e con i tanti giovani spettatori che come nelle prime edizioni hanno affollato con entusiasmo gli “spalti”. Aperto il 22 maggio con “Suicidi? Tangentopoli in commedia”, di e con Bebo Storti e Fabrizio Coniglio. Bebo Storti ne ha parlato, lo scorso anno rappresentò l’uccisione di Calipari su cui si svolse un dibattito, questa volta protagonisti della discussione Antonio Di Pietro e Camillo Davigo. Degli altri  titoli, tra “Idoli” e “Rottami”,  colpisce “Come fu che in Italia scoppiò la rivoluzione ma nessuno se ne accorse”,  di Davide Carnevali, 28 maggio al “Quirinetta” e “La signora Baba e il suo servo Ruba”, 28 maggio al “Quirino”, dei  “Nim, Neutroni in movimento

Il “Teatro ragazzi”  è all’insegna del programma “Dire Fare Vedere Teatro”, per le fasce di età dalla scuola dell’obbligo alle superiori e per le loro famiglie: un’immersione nel mondo teatrale con laboratori e visite guidate, concorsi e incontri con i protagonisti.  Le scelte produttive vanno dalla letteratura per ragazzi ai classici del teatro fino a temi di attualità; l’intento è di unire al divertimento l’insegnamento dei valori fondamentali, lealtà e non violenza, integrazione e giustizia sociale, democrazia e uguaglianza, libertà e onestà; contro il bullismo e la discriminazione. Un titolo che abbiamo colto?  “I Promessi sposi”, non poteva mancare, è una summa di valori.

Ci sarà anche “In scena diversamente insieme”, il teatro praticato dagli emarginati per etnia, diversità, situazione personale con un posto di rilievo ai carcerati, anche con lunghe degenze di 30 anni e “fine pena mai”, vincitori dell’Orso d’Oro di Berlino con il film dei fratelli Taviani. C’è stato intanto un accenno, poi se n’è riparlato per l’importanza dell’iniziativa con la “Fondazione Roma”.

Invece non si è neppure accennato alla “Mad Revolution”, il festival delle avanguardie teatrali degli ultimi due anni. Alla presentazione era “lo spettacolo che non c’è”, abbiamo chiesto notizie al suo animatore e direttore dell’Area Sperimentale Lorenzo Gleijeses. Il programma è allo studio, ci ha detto, si prevede di trasferirlo al “Quirinetta”. Lorenzo era in camicia bianca da attore, non più nella canottiera di tendenza dello scorso anno quando presentò la “Mad Revolution”. Nella nuova stagione è il principe di Homburg nell’omonimo dramma di Heinrich von Kleist; e con questa citazione entriamo nel cartellone del quale parleremo prossimamente. Aggiungiamo che Lorenzo è protagonista anche in 2 degli 8 spettacoli prodotti o coprodotti, altro aspetto del “teatro globale”;  in 3 dei restanti 6 c’è Geppy  con Mariannella Bargilli, che è protagonista da sola in un altro spettacolo. Un pizzico di orgoglio anche per questo exploit familiare quando Geppy ha ringraziato, citando tutti coloro che rendono vivo e vincente il suo coraggioso e sorprendente “teatro globale”.

Info:

Per gli spettacoli al “Quirino”: Biglietti interi comprensivi prevendita: platea euro 32, I balconata 26, II balconata 21, galleria 19: Abbonamenti in vendita dal 18 maggio (rinnovo da confermare entro l’8 settembre): 12 spettacoli a posto fisso da galleria euro 125 a platea euro 290; 10 spettacoli a posto fisso da g. 110 a p. 270; 11 spettacoli sabato pomeriggio posto fisso da g. 110 a p. 250; card 7 spettacoli, data e posto liberi da g. 70 a p. 165; card 4 a data e posto libero da 95 a 110; card Giovani 6 spettacoli data e posto libero mar-mer-gio II balc. e gall. euro 50. Over 65 e under 26 prezzi ridotti del 15% ca. Tel. 06.6794585 – info 800.013.616; www.teatroquirino.it.  Il secondo e ultimo articolo del servizio in questo sito, nella stessa data, è dedicato al cartellone del teatro Quirino dal titolo “Il Grande Teatro”.

Foto

Le immagini degli spettacoli della stagione 2012-13 sono state fornite cortesemente dall’ufficio stampa del teatro “Quirino-Vittorio Gassman”, che si ringrazia con i titolari dei diritti. In apertura, Michele Placido in“Re Lear”; seguono, Luca Barbareschi in“Il discorso del Re“, poi, Luca Lazzareschi inRain man”; in chiusura, Luca De Filippo in  “La grande magia”.

Luca De Filippo in  “La grande magia”