di Romano Maria Levante
A due anni dalla celebrazione nel quadro delle manifestazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, ricordiamo il conferimento alla Scala di Milano del “Winning Italy Award” nella cornice di Villa Madama, con l’allora Ministro degli EsteriFranco Frattini e dei Beni e Attività culturali Gian Carlo Galan.Vale la pena rievocare nel clima estivo quella carrellata nella nostra storia patria segnata dall’attività a Milano e nel mondo del celebre teatro. Un premio speciale a Franco Zeffirelli, il grande regista del cinema e del teatro lirico, un’altra eccellenza del “sistema Italia”.
Valeva la pena di salire a Villa Madama in un torrido pomeriggio di metà luglio 2011. Immersa nel verde dispensa un po’ di frescura nel giardino monumentale impreziosito di statue con le piante d’alto fusto che proiettano un’ombra riposante sulle siepi di bosso inanellate a labirinto nella parte centrale; due grandi nicchie sulla sinistra con una statua di dea e un elefante come fontana e due statue imponenti in fondo intorno all’altro ingresso con trabeazione sulle pendici di Monte Mario.
La cerimonia si è svolta all’interno di tre grandi vetrate ad arco che chiudono, o meglio aprono, verso i giardini il vasto salone dalle volte fatte a cupole affrescate con tenui colori; nella parete di fondo, di forma absidale, delle deliziose nicchie che in piccolo ripetono architetture monumentali. E’ l’ambiente ideale per quel “sistema paese” che ha trovato una cabina di regia nella nuova Direzione generale degli Affar esteri, alla cui promozione unitaria concorrono “made in Italy” e cultura, scienza e tecnologia. La rete dei 300 istituti ha avuto una “mission” con precisi obiettivi, in un lavoro capillare che dal 2002 ha innovato nell’attività diplomatica, verso la diplomazia economica. D’altra parte il ministro Frattini non ha esitato ad annoverare la cultura tra i più importanti fattori di politica estera, marcando con forza l’identità nazionale e le possibilità di promozione, appunto, del “sistema paese”.
Il premio era alla quarta edizione, i precedenti premiati un campione dello sport, Valentino Rossi, una multinazionale italiana, la Ferrero International, un’eccellenza assoluta e identitaria come nessun’altra, le Frecce Tricolori. Nel 2011 il teatroLa Scala di Milano e un premio speciale a Franco Zeffirelli, maestro di cultura espressa nel cinema e nel teatro, in particolare lirico.
Non sappiamo se per felice combinazione o se per accorto palinsesto, nella serata televisiva precedente, dopo la mezzanotte, Sky aveva trasmesso sulla rete satellitare il suo “Romeo e Giulietta”: casualmente ci eravamo imbattuti nelle prime immagini che ci avevano preso fino alla fine, quarant’anni dopo la prima visione. Non si poteva non restarne colpiti ancora, soprattutto le sequenze con Giulietta sono altrettanti capolavori, degni di costituire una mostra d’arte pittorica, non solo cinematografica. Vederlo premiato la sera dopo la visione è stato come se la macchina del tempo ci avesse riportati indietro, allorché fu premiato dopo la presentazione. Abbiamo avvicinato il maestro Zeffirelli nell’attesa, ci ha confidato di averlo rivisto anche lui, l’emozione dell’incontro per noi è stata intensa, abbiamo parlato con l’autore dopo aver ammirato un’opera così toccante.
La Scala di Milano
Ma torniamo alla manifestazione di Villa Madama, i due ministri Franco Frattini per gli Esteri e Gian Carlo Galan per i Beni culturali hanno reso onore a una eccellenza prestigiosa: si è premiata La Scala di Milano. Il giornalista Armando Torno ne ha ripercorso “la storia, i personaggi,le esecuzioni”, dalla nascita nel 1778: da esperto in materia, con tono amabile ne ha fatto rivivere l’epopea, ha inizia dicendo che nei palchi era seduto Napoleone non ancora imperatore, ha citato Stendhal e Paganini, Bellini e Rossini: così “giorno dopo giorno la Scala si trasforma in un mito”.
Sullo schermo le immagini d’epoca: 1818 Regia Accademia di ballo, 1821 il grande lampadario, poi le imponenti scenografie. Salieri “riuscì a mettere insieme un po’ di emozioni”, Stendhal si può definire “il più grande ufficio stampa e di relazioni esterne della Scala”, si innamorò di tutto quello che ruotava intorno al teatro, “il più bel teatro del mondo”: organizzò il dopo Scala, si innamorava delle cantanti. Il bilancio della Scala veniva fatto quadrare con una roulette, con i francesi si andava a teatro anche per giocarvi come a un casinò, fu tolta dagli austriaci bigotti. C’era anche un negozio di frutta e verdura perché gli spettatori scontenti potessero acquistare ortaggi da gettare sul palco per protesta. Poi sono sorti tanti laboratori dei molti mestieri collegati al teatro.
La parola al soprintendente e direttore artistico Stéfane Lissner. E’ l’Accademia della Scala a formare le figure professionali dello spettacolo dal vivo, musica e danza. Ogni anno ne escono mille in quattro dipartimenti, unicum nel panorama mondiale: unisce il patrimonio storico di musica, danza e spettacolo alla formazione nei mestieri del teatro. La ricchezza dell’Accademia è la prossimità al Teatro, l’osmosi costante per 200 anni tra Teatro ed Accademia. Il 50% dei giovani che la frequentano non sono lombardi, e la maggior parte viene dall’estero: “Coltivano un sogno straordinario e noi li aiutiamo a realizzarlo. L’Accademia attinge nel passato per investire nel futuro”. L’escalation dopo la ricostruzione del Teatro nel 2005: fino ad allora 150-170 “alzate di sipario” annue, poi circa 300 giorni di sipario aperto tutto l’anno, dai primi di settembre al 15 luglio.
Il vice presidente Bruno Ermolli ha parlato di gestione e di prospettive. Il bilancio della Scala, primo teatro lirico al mondo, nel 2011 ammontava a 113 milioni di euro, di cui il 40% da enti pubblici, comune regione, stato, più camera commercio e provincia; il 60% da privati, sponsorizzazioni e ricavi dalla vendita dei biglietti: l’impegno è di aumentare questa quota, sempre mantenendo rigorosamente la missione pubblica, cercando l’intesa con i privati per sviluppare l’attività. Il 30% dei mezzi disponibili viene dalla biglietteria, un altro 30% dalle sponsorizzazioni: 500 mila spettatori a stagione danno una grande forza. Altrettanta ne viene dalle richieste pressanti per spettacoli all’estero che non si riesce a soddisfare appieno; ad Accra in Ghana per la prima volta hanno assistito a un concerto di musica classica, merito della Scala; nell’immediato tre settimane in Cina e spettacoli in Giappone; poi l’Expo milanese del 2015 vedrà La Scala tra i protagonisti. Ha concluso che il futuro della lirica si presenta in ascesa, e potremo sempre più rappresentare il nostro paese anche all’estero, in una attiva partecipazione dei privati nel rispetto delle finalità pubbliche.
La Scala nel mondo, la sua vocazione internazionale, è passata sullo schermo con immagini di più di un secolo di spettacoli nel mondo. Oltre 300 rappresentazioni liriche, più di 200 balletti e di 150 concerti all’estero, l’elenco dei paesi è sterminato.
Il ministro Frattini ha definito il premio un’occasione di dare il meritato riconoscimento al talento italiano nel mondo, “quando si parla della Scala si cita un qualcosa che tutti ci invidiano, questo vuol sottolineare il Winning Italy Award, dopo aver premiato un campione dello sport, una grande azienda italiana internazionale e le ‘Frecce tricolori’. Il Ministero degli esteri premiando La Scala vuole essere accanto al talento italiano nel mondo, per esserne fieri in Italia ma anche fieri di poterlo portare lontano; questo è il genio dell’Italia, spesso non ce lo riconosciamo ma lasciatemi dire che è bello provare l’orgoglio italiano”. Galan ha parlato dell’emozione alla prima della Scala e del fatto che “essere rappresentati nel mondo dalla Scala dà la certezza di fare bella figura”.
E con le note di “All’alba vincerò” e il do di petto finale si è stappato lo spumante della premiazione con i ministri uniti ai massimi dirigenti del teatro nel brindisi augurale.
L’ultimo video storico è stato sui grandi direttori, sono sfilati Toscanini e De Sabata, Von Karajan e Abbado, Muti e il direttore attuale. Gustosi aneddoti ci hanno riportato le loro forti personalità: come quando Toscanini pretese che le signore si togliessero i cappelli e ci fu la polemica delle “luci spente”, e l’episodio in cui gettò la bacchetta e lasciò l’orchestra dicendo “qui il maestro è morto”; a Bologna ricevette uno schiaffo per il rifiuto di far suonare “Giovinezza”, ma tornò trionfalmente alla direzione nel 1946, “l’Italia rinasceva dalla Scala”. Von Karajan ” capace di dirigere tutto”, alla Scala perfezionò le sue tecniche e nacque il mito. Poi Abbado, direttore negli anni difficili della contestazione nei quali riuscì a creare la tifoseria; Muti il complemento di Abbado, “con Abbado e Muti, il teatroLa Scala ha avuto tutto ciò che il direttore deve avere, tutti i segreti della musica sono stati svelati dai due direttori; sono diventati celebri nel mondo, li riconoscono anche i ragazzini: La Scala li ha regalati a ogni angolo del pianeta”. Il direttore del 2011 è stato definito “un grande pianista prestato alla direzione d’orchestra, presto sarà vero anche il reciproco, un grande direttore d’orchestra che occasionalmente tornerà a fare il pianista”.
Il premio a Franco Zeffirelli e uno sguardo sull’Expo del 2015
Emozionante il momento del premio a Franco Zeffirelli, con una carrellata di cinema e musica colta, Fantasia di Walt Disney e Apocalypse Now, Il cigno nero e Arancia meccanica, Il padrino e Pretty Woman, Gli intoccabili e L’uomo che sapeva troppo, Il gattopardo e La vita è bella. Un omaggio a un artista che lega cinema, opera lirica e musica in genere. Zeffirelli ha parlato di esperienze memorabili, “La Scala è sinonimo di emozioni”, la sua è una grande storia d’amore con il teatro e la lirica oltre che con il cinema. Si deve iniziare dalle scuole per diffondere l’opera, “a Firenze nascono le vibrazioni musicali in teatro dopo le parole e i primi grandi compositori”.
Si è parlato della partecipazione della Scala all’Expo, della grande manifestazione del 2015 ha riferito l’amministratore delegato Giuseppe Salaintervistato da Duilio Giammaria della Rai. I lavori dei cantieri per 2,5 miliardi di euro, con inizio previsto in ottobre 2011, un’importante occasione offerta a imprese e professionisti: L’Expo sarà incentrata sul tema dell’alimentazione, non facile ma affascinante: investe scienza e costume a livello globale, nella prospettiva della sostenibilità per una popolazione passata dai 3 miliardi del 1960 ai 6 miliardi attuali, che si prevede raggiunga nel 2050 i 9 miliardi di persone; si punta a un mondo più sostenibile e sano attraverso ricerca e tecnologia al servizio dell’alimentazione. La manifestazione, che attiverà 600 mila posti di lavoro in dieci anni, ha l’obiettivo immediato di 20 milioni di visitatori che verranno non solo per l’Expo ma per l’Italia, e in questo il ruolo della Scala sarà fondamentale, tanto che resterà aperta ed operante anche nel mese di agosto. Ci saranno “aree tematiche e percorsi personalizzati”, 7000 eventi, progetti concreti in scienza e tecnologia, innovazione e solidarietà. Un filmato con “la mia Expo” com’è immaginata dalla gente di varie categorie e classi sociali ha concluso la presentazione.
La serata, dopo tante presentazioni, è proseguita in giardino tra le statue e il labirinto di siepi di bosso: un vero palcoscenico, degna sede di incontri internazionali al più alto livello. Essere qui ha fatto toccare con mano alcune eccellenze del “sistema Italia” che è opportuno richiamare soprattutto ora che si tende a dimenticarle dinanzi alle carenze e insufficienze messe a nudo dalla crisi.
Foto
Le immagini sono state riprese da Romano Maria Levante a Villa Madama, si ringraziano gli organizzatori, e i personaggi fotografati, per l’opportunità offerta. In apertura, il premiato Franco Zeffirelli, in chiusura il ministro degli esteri Franco Frattini.