di Romano Maria Levante
Il Comune di Pietracamela, con la pubblicazione del bando nel proprio sito istituzionale, ha indetto il “Premio internazionale pittura rupestre Guido Montauti”. L’iniziativa, ideata dal sindaco Antonio Di Giustino, organizzata dal Comune con l’associazione Teramo Nostra, rientra nelle attività di ripristino dell’ambiente di una parte del paese di notevole valore paesaggistico, compromessa dalla frana rovinosa del 2011, esito disastroso del terremoto del 2009, che vide precipitare una parte del promontorio roccioso del “Grottone” a “capo le Vene”, sulla zona della “Grotta dei Segaturi”. Furono travolte le “pitture rupestri” che il pittore nativo del paese Guido Montauti aveva realizzato a firma “Il Pastore Bianco”, il gruppo pittorico “avanguardia della rinascenza” da lui creato per un ritorno dell’arte alle origini come reazione alla decadenza espressa dalle trasgressioni quanto mai provocatorie lanciate in quel periodo.
Con la “pittura rupestre” in concorso, Pietracamela intende cercare un sia pur parziale e insufficiente sollievo a questa ferita insanabile e rendere omaggio al proprio figlio, l’artista che si è ispirato alla natura dei luoghi per le sue composizioni, fatte di sagome umane in simbiosi con le rocce, portate con successo nel mondo dell’arte ottenendo la consacrazione sin dall’inizio con una serie di ammirate recensioni.critiche parigine e italiane.
Le premesse del premio intitolato a Guido Montauti
Come nascono le cosiddette “pitture rupestri” cui si ispira il premio? In un fase di impegno culturale militante, oltre che di grande vitalità artistica Guido Montauti volle reagire alla decadenza dell’arte espressa anche da aberranti trasgressioni presentate con clamore alla Biennale di Venezia, dando il segnale forte: del richiamo ai valori primari fondativi della vita, l’umanità e la natura.
Il gruppo formato da tre giovani pastori e un pastore, divenuto poi pittore naif, con alla guida lui stesso, fu definito “l’avanguardia della rinascenza”. Tra le decine di dipinti di grandi dimensioni esposti in una importante mostra alla Galleria d’arte del Palazzo Esposizioni di Roma nel 1964, “Il Giudizio universale”, una composizione spettacolare con le sue caratteristiche sagome primordiali, visibile oggi in cima allo scalone del Comune di Teramo dove occupa l’intera vastissima parete; una parete della Sala consiliare del Municipio di Pietracamela è occupata da un’altra sua opera.
Nel 1963 furono create le “pitture rupestri” nella zona della “Grotta dei Segaturi”, con tante rocce di varia conformazione e misura nelle quali le sagome dipinte si sono in corporate naturalmente quasi fossero le loro abitazioni primordiali, l'”environment” montanaro. Creavano un clima di sospensione quasi metafisico, mentre la loro posizione in gruppi compatti richiamava il “quarto stato”, lo abbiamo definito un “quarto stato montanaro”, che non avanza ma resta saldamente ancorato alle sue rocce, assorto come in attesa consapevole della forza delle proprie radici.
Tutto questo non c’è più, travolto dal crollo del promontorio roccioso del “Grottone”, dove il pittore Montauti si era fatto fotografare più di trent’anni prima della frana del 2011, in un reportage di Aligi Bonaduce dal quale è nata la mostra dell’agosto 2012 che è riduttivo definire storica, c’è stato qualcosa di più nella premonizione insita nella scelta del luogo e nel ritorno dell’artista con le immagini riprese nella grotta che dominava dall’alto la vallata. E’ come se fosse tornato per mettersi alla guida di una nuova “rinascenza”, quella dell’ambiente sfregiato dal crollo rovinoso.
Con il premio ideato dal sindaco Di Giustino volto a realizzare una nuova “pittura rupestre” di alto valore simbolico, l’arte accorre per la riqualificazione di un ambiente che dall’arte è stato toccato e che con l’ausilio dell’arte potrà essere riportato all’antico splendore. Lo merita un paese che fa parte del club “i borghi più belli d’Italia” dal 2005, è stato “borgo dell’anno 2007”, dal 2013 è tra i 400 borghi più belli del mondo e tra i 200 più bei borghi dell’Unione Europea.
Il Premio “pittura rupestre” indetto quest’anno
Riassumiamo brevemente il bando, rinviando per il testo integrale al sito istituzionale del Comune di Pietracamela. Il concorso è aperto ai cittadini dell’Unione Europea, le domande possono essere spedite o recapitate al Municipio entro il 31 luglio 2014: va compilata una scheda di iscrizione in cui va indicata anche la conoscenza delle tecniche e dei materiali per la pittura su pietra, va allegato il curriculum vitae con i propri dati e va unita l’opera con cui si intende concorrere, “un bozzetto o una idea di intervento che sia inerente alle finalità del concorso”, firmato dall’autore che deve garantirne il carattere inedito, formato massimo 70×100 cm, minimo 20×30 cm; il vincitore trasferirà il bozzetto, revisionato dopo una residenza artistica in paese, su una roccia di 2 metri per 3.
Il bozzetto deve dare “l’idea di intervento fattivo su una parete di roccia non uniforme delle dimensioni di cm 200 x 300 presenti nella zona di frana” con la finalità di “trasformare una ferita inferta al territorio in un momento di creatività e riqualificazione”. A tal fine “ogni partecipante dovrà tenere conto della fattiva trasposizione su pietra irregolare dell’opera presentata”.
C’è un esplicito riferimento all’evento catastrofico che ha travolto le “pitture rupestri” create da Guido Montauti: “Massi giganteschi ora giacciono laddove erano orti, passeggiata turistica, antico fontanile ed altre costruzioni storicamente datati. Il concorso vuole essere un momento di riqualificazione del territorio franato che grazie ad alcuni interventi mirati sta per essere riconsegnato agli abitanti del paese e ai turisti”. Con questo obiettivo: “La finalità è, nel nome e nell’opera di Guido Montauti, una riscrittura del paesaggio che rispetti il ‘nuovo luogo’ venutosi a creare con l’evento catastrofico e costituisca un momento di creatività armonica con esso”. Dal “ground zero” si riparte per ripristinare quanto possibile un contesto ambientale segnato dall’arte.
Ora il crono programma del Premio intorno al quale saranno imperniate le manifestazioni dell’agosto 2014 a Pietracamela.
Entro il 31 luglio la presentazione delle opere concorrenti.
Nel mese di agosto i bozzetti presentati saranno esposti in mostra nel Municipio di Pietracamela.
Entro il 7 agosto la selezione delle cinque opere finaliste da parte di una Giuria insindacabile.
Dal 14 al 16 agosto due giorni di residenza artistica dei cinque finalisti ospitati dall’organizzazione (spese di viaggio escluse), perché possano “entrare in simbiosi creativa con l’ambiente dove realizzare l’intervento”. Nei due giorni in paese potranno “modificare i bozzetti inviati o creare nuove forme di intervento scaturite dal contatto con il luogo della realizzazione”; loro stessi si dovranno dotare del materiale per un eventuale nuovo bozzetto o per modificare quelli inviati.
Il 17 agosto la Giuria, sempre insindacabilmente, annuncia il vincitore del concorso cui va il premio di 2.000 euro, con l'”impegno a realizzare l’opera con cui ha vinto il concorso su una roccia che l’artista avrà scelto nel corso della residenza artistica”.
Dal 18 al 24 agosto nuova residenza artistica di sette giorni per il vincitore ed un accompagnatore a carico degli organizzatori, per la trasposizione dell’opera premiata su una roccia delle dimensioni di 2 metri per 3 che verrà individuata nella zona da riqualificare.
Il 24 agosto cerimonia pubblica di premiazione a Pietracamela. L’opera vincitrice diviene proprietà del Comune e così i bozzetti presentati che, dopo la mostra del mese di agosto, faranno parte di un’esposizione permanente sempre nel Comune di Pietracamela.
Nel Bando di concorso pubblicato nel sito del Comune i particolari, ai quali rinviamo, precisando che le spese per realizzare l’opera sono a carico dell’artista, mentre le spese per le residenze artistiche a carico dell’organizzazione, escluse le spese di viaggio; i partecipanti consentono “l’uso del proprio nome e l’immagine della propria opera… senza aver diritto ad alcun compenso”.
Per concludere, torniamo al motivo ispiratore dell’iniziativa, ricordando che Guido Montauti con le sue “pitture rupestri” nella “Grutta dei Segaturi” volle invitare a una mobilitazione collettiva per la rinascita dell’arte in una reazione volitiva alla decadenza allora in atto; una mobilitazione collettiva e una reazione viene richiesta anche oggi, dinanzi al “ground zero” dopo la distruzione delle sue “pitture rupestri” e la devastazione dell’ambiente in cui erano inserite e che le aveva ispirate.
Auspichiamo che l’appello venga accolto, e anche se è svanita l’indicibile atmosfera del “quarto stato montanaro” delle “pitture rupestri” del Pastore bianco, la reazione collettiva potrà sanare almeno in piccola parte la grave ferita arrecata all’arte e all’ambiente, in una mobilitazione nel segno dell’arte e nel ricordo di Guido Montauti.
Le altre iniziative realizzate e in programma per l’estate 2014
Questa è l’iniziativa altamente innovativa, di carattere simbolico e insieme espressione concreta della volontà di ricostituire l’ambiente segnato dalla frana seguita al terremoto: sarà il sigillo dell’estate 2014. Ma non è l’unica, tutt’altro, inoltre è parte di un programma che ha già dato importanti risultati, anch’essi visibili proprio in questa stessa estate 2014.
Ce ne ha parlato il sindaco Di Giustino, che ha gestito la difficile situazione post terremoto e poi quella post frana mobilitandosi in tutte le direzioni, sin dall’assistenza nella fase più drammatica del sisma, soprattutto ai più anziani, cui è stato vicino come medico attento ai fattori psicologici. E’ stato un lungo incontro nel quale siamo stati colpiti dalla determinazione e dall’entusiasmo dell’amministratore, consapevole delle difficoltà e degli ostacoli ma intenzionato ad andare avanti con decisione nel rilancio del paese portando a realizzazione quanto già deciso e promuovendo nuove iniziative e contatti a largo raggio per valorizzarne al massimo le straordinarie potenzialità.
Gli alloggi del “Largo della Rinascita” per le famiglie le cui abitazioni sono risultate inagibili sono stati il primo risultato concreto; la ricostruzione partirà presto, superati gli ultimi ostacoli burocratici che hanno impedito finora di mettere a frutto i finanziamenti disponibili; già si prefigura la prossima apertura dei cantieri e la rapida conclusione dei lavori per la pronta rinascita del paese.
Altro risultato concreto l’eliminazione del grave pericolo costituito dallo sperone di roccia rimasto sospeso dopo la frana causata dal crollo di parte del promontorio del “Grottone”. Si doveva far esplodere la parete rocciosa di migliaia di metri cubi, lavoro ben più complesso della demolizione dei palazzi, così ci dissero i responsabili dell’intervento, dato che la composizione della roccia non è regolare per cui possono esserci sorprese e imprevisti. Tutto è andato per il verso giusto il 13 novembre 2013,” il dente è stato tolto” come si disse allora, e si è approfondita la conoscenza del contrafforte roccioso ricavandone notizie preziose sulla sua conformazione interna.
Eliminata la spada di Damocle che minacciava il paese si sono ripristinate le due vie di accesso a luoghi altamente panoramici che risultavano inaccessibili per i percorsi abituali risultati interrotti.
In alto è’ stato ripristinato l’accesso lungo la via bloccata dalla frana: al Piano delle mandorle, con i monumenti di Cambi e Cichetti, alla vallata del Rio d’Arno fino alle cascate del Calderone e alle sorgenti, e poi più avanti a Campo Pericoli e di lì a Campo Imperatore che si potevano raggiungere solo con altri percorsi, “ora c’è un’autostrada” ha detto il Sindaco con legittima soddisfazione. In basso si è riaperta la passeggiata verso il vecchio mulino, con la chiesetta diruta della Madonna di Collemolino, la piccola cavea per spettacoli all’aperto e l’accesso al sentiero lungo il Rio d’Arno, che sale verso la montagna, con le coste del Rio Ruso e, più in su, i prati di Intermesoli e la montagna a lato dei due Corni, e scende verso il borgo della frazione di Intermesoli.
E’ come se il paese tornasse a respirare a pieni polmoni con il pieno accesso al versante boscoso con le acque del Rio d’Arno divenuto difficile da raggiungere dopo l’interruzione della frana.
Ma poi c’è il palinsesto dell’intrattenimento estivo, una serie di iniziative imperniate sul Premio di pittura rupestre, che danno all’estate 2014 un sapore particolare nel segno dell’arte e della memoria.
Il Sindaco parla del pittore Guido Montauti, cui è intitolato il premio, sottolineando come abbia dato figura umana ai massi della sua montagna, ha visto la persona incorporata nella roccia, e ha saputo rendere visivamente un’identificazione che è connaturata alle gente del paese. Parla della sua leggerezza e della sua ironia, un distacco che verso la sua montagna diventava forte attaccamento.
Aggiungiamo che le sue figure sono il coronamento di un percorso artistico iniziato con l’ispirazione di grandi artisti, da Gauguin a Roualt, nella ricerca dell’essenza; Mondrian attraversò i diversi stili fino all’approdo alla “perfetta armonia” nell’equilibrio razionale della simbiosi geometria-colore, Montauti la “perfetta armonia” la trovò nell’equilibrio naturale della simbiosi figura-roccia, fino al “periodo bianco” in cui la sintesi ha raggiunto livelli sempre più rarefatti, fino all’iperuranio celestiale dell’ultimo dipinto.
Il Premio sarà accompagnato lungo il suo svolgimento dal 17 al 24 agosto da una serie di manifestazioni di intrattenimento per le vie del borgo: incursioni coreografiche e percorsi sonori,metamorfosi ensemble con flauto, viola e violoncello, e incursioni di dance in nature, nonchè uno spettacolo teatrale itinerante sulla vicenda di “Matteo Manodoro, generale dei briganti”, un eroe locale. Inoltre una mostra nel “Museo delle Genti e degli antichi Mestieri” aperta dal 9 agosto, su “Le bambine e i bambini di Pietracamela” nelle immagini di una volta: fotografie e cimeli in un’immersione nel passato che evoca le radici, il costume e umanità montanara; sarà il seguito ideale della mostra dell’estate scorsa, su “Il matrimonio di una volta”.
E’ prevista anche la presentazione, il 19 agosto, dal sindaco Di Giustino e da Alessandro Di Domenicantonio, di un libro di autore “pretarolo” in carattere con il paese: nell’agosto 2013 fu il libro d’epoca di Ernesto Sivitilli su “Corno piccolo”, quest’anno il libro di Clorindo Narducci, “Pietracamela tra storia e leggenda”, corredato da un glossario linguistico pretarolo-italiano; l’autore, storica guida alpina che ha aperto tante vie alpinistiche sul Gran Sasso, ha pubblicato alcuni anni fa “Uno zaino pieno di ricordi”, le memorie di una vita per la montagna. Inoltre il 22 agosto sarà presentato; da Sandro Melarangelo e Franco Summa, il volume di Adina Riga “Architettura é/& arte urbana”.
Il sindaco Di Giustino non si ferma qui, è proiettato più lontano: ci limitiamo a un accenno ai due progetti più ravvicinati, ma il suo sguardo va molto oltre in un disegno strategico di ampio respiro.
Per il prossimo anno pensa intanto a una grande iniziativa nell’estate 2015, la “Festa dell’emigrante”, saranno invitati in paese per un soggiorno i suoi figli trasferitisi all’estero, soprattutto in Canada. E’ come se si facesse ritornare idealmente la parte del paese che ne è uscita da generazioni, e non si tratta solo di memoria e riconoscenza: c’è l’esigenza di concepire un sistema a rete, il cui centro sono i residenti, ma di cui fanno parte integrante gli emigrati e quelli che Giammario Sgattoni, l’indimenticato uomo di cultura teramano, chiamava i “fuorusciti” in ogni parte di’Italia, la cui importanza si accresce con lo spopolamento che riduce le presenze stabili.
Nel maggio 2015, inoltre, Pietracamela parteciperà all’accoglienza degli alpini convenuti per il Raduno nazionale dell’Aquila ospitandone un certo numero per diversi giorni e allietando il loro soggiorno con spettacoli che comprendono anche manifestazioni agonistiche su roccia.
E così siamo tornati alle rocce da cui siamo partiti con il Premio pittura rupestre. Le rocce sono il segno identitario del paese, dal nome la “Preta” alla grande roccia che lo domina in cui è stato visto da sempre un cammello, come nel Gran Sasso il “gigante che dorme”; identificazione e antropomorfismo che il pittore Montauti ha saputo tradurre nella simbiosi natura-umanità delle sue figure che nelle “pitture rupestri” travolte dalla frana trovarono l’espressione corale cui si ispira il premio intitolato al suo nome. E’ un segno identitario che esprime anche la tenacia della sua gente.
Info
Per il Bando di concorso v. il sito http://www.comune.pietracamela.te.it/; per comunicare con il Comune info@comune.pietracamela.te.it; postacert@pec.comune.pietracamela.te.it. Tel 0861 955112, fax 0861 955214. Cfr. i nostri articoli: in “cultura. inabruzzo.it” per il Premio odierno “Pietracamela. Il premio pittura rupestre Guido Montauti” 4 luglio 2014; per le “pitture rupestri” e l’ambiente da ricostituire secondo le finalità del concorso “Pietracamela. Parte la messa in sicurezza del Grottone”, settembre 2012, con particolare riguardo al “Post” di commento di Giorgio Montauti cui è unito un link con un filmato suggestivo che dà una visione completa delle “pitture rupestri” e dei luoghi prima della frana distruttiva; e “Pietracamela. Fotografie e pitture rupestri nel crollo del Grottone”, 3 settembre 2012; in http://www.fotografarefacile.it/, “Pietracamela. Mostra fotografica sul pittore Montauti”, settembre 2012, e per gli eventi culturali dell’agosto 2013 “Pietracamela, una mostra sugli antichi costumi montanari” 15 agosto 2013; in “cultura.inabruzzo.it” per tali eventi “Pietracamela in Arte, mostra di pittura, fotografia e d’arte varia”, 9 settembre 2013, e “Pietracamela. Il libro d’epoca di Ernesto Sivitilli su Corno Piccolo”, 12 settembre 2013; per il dopo-terremoto “Rilancio di Pietracamela, il cuore del Gran Sasso”, 22 giugno 2009; per gli effetti del sisma “Il terremoto a Pietracamela”, 21 aprile 2009; infine “Il cielo sopra Pietracamela”, 8 gennaio 2009; in questo sito “Pietracamela, mostra d’arte e un prestigioso libro d’epoca”, 27 agosto 2013.
Foto
L’immagine di apertura e le due seguenti, sulle “pitture rupestri” di Guido Montauti, sono state fornite da Aligi Bonaduce, che si ringrazia, e con lui il sindaco Antonio Di Giustino per le notizie che ci ha fornito; le altre immagini sono state riprese da Romano Maria Levante a Pietracamela e ritraggono: il “dente” residuo della frana rovinosa che incombeva sulla parte sottostante del paese; poi la parete “dopo la cura”, cioè la rimozione descritta nel testo; quindi i due percorsi panoramici riaperti, il primo in alto verso il Piano delle mandorle e la montagna all’interno del bosco; il secondo in basso verso il vecchio mulino e il Rio d’Arno lungo il quale si sale verso la montagna e si scende verso la frazione di Intermesoli; infine la “cavea” presso il vecchio mulino e, in chiusura, una visione panoramica di Pietracamela con il Gran Sasso ripresa dalla strada provinciale che dalla statale 80, bivio di Ponte Arno, per 9 km sale verso il paese.