Colombia, chiude “Roma verso Expo”, al Vittoriano

di Romano Maria Levante

Chiusura in bellezza del programma “Roma verso Expo” al Complesso del Vittoriano. Dal 12 al 26 ottobre 2015 “La Colombia si presenta”  con la mostra “Jaime Arango Correa e gli erranti“, a cura di Bianca Laura Petretto, realizzata da “Comunicare Organizzando”  di Alessandro Nicosia, con la collaborazione di B & B Art Museo di Arte Contemporanea Italia Colombia e Casa d’Aste Arte in Net Repubblica di San Marino,  responsabile  mostra Cristina Bettini e  Federica Nicosia. Oltre alle opere del maestro Arango Correa quelle del suo movimento artistico degli “Erranti”,  in particolare di  Baraya e Becerril, Castro e Gòmez, Piedrahita e Restrepo, Vaca e Zuccardi Hernàndez, riprodotte nel depliant-catalogo.

Un’apertura in tono minore per l’ultima mostra al Vittoriano di Roma verso Expo”  che in un anno ha presentato molti paesi dell’Expo nel Complesso monumentale; all’Aeroporto Leonardo da Vinci conclusione con il Kenya.

Ha introdotto il presidente di “Comunicare Organizzando” Alessandro Nicosia, sottolineando che dall’ottobre 2014 si sono svolte ben 40 mostre di presentazione di altrettanti paesi tra il Vittoriano e il Leonardo da Vinci, vetrine  prestigiose. La curatrice Bianca Laura Petretto ne ha riassunto i contenuti e l’ambasciatore Juan Sebastian Betancur Escobar ha rivolto un indirizzo di saluto.

Le opere del maestro Arango Correa e la nostra maliziosa metafora artistica

E’ mancata la presenza annunciata del sindaco Ignazio Marino e dei due assessori Marta Leonori, sempre intervenuta alle altre mostre per l’Expo, e Alessandra Cattoi, la loro assenza era inevitabile per  le dimissioni del sindaco formalizzate in mattinata dopo quelle di altri tre Assessori.  

Ma per uno degli scherzi del destino un’opera del maestro Jaime Arango Correa ci è apparsa la metafora della vicenda capitolina:  “Tre sedie”, collage in arte povera  che le raffigura affiancate, quella centrale irta di chiodi nella spalliera e nel sedile: è venuto spontaneo pensare alla sedia del sindaco Marino, le altre due, che sembrano voler schiacciare quella centrale,  lisce e accoglienti per gli angeli custodi del PD, vice sindaco e assessore dimessisi entrambi per vincere la sua  resistenza.

Una licenza giornalistica troppo ardita la nostra? Forse, ma l’opera non figura, a differenza di tutte le altre, nel depliant-catalogo, quasi fosse un effetto speciale dell’ultim’ora, cosa che non è ma ci piace fantasticare. Che il motivo delle sedie su cui si concentra l’opera del Maestro sia allegorico lo ha detto anche la curatrice Petretto pur senza fare riferimenti: le sedie viste come potere, dialogo e anche il contrario, per cui la nostra maliziosa interpretazione ci sembra in linea con tali significati.

E così siamo entrati subito nel vivo della mostra, che continuiamo ad illustrare prima di presentare lo splendido Padiglione della Colombia all’Expo. C’è anche “La poltrona”, altrettanto irta di chiodi come la sedia sopra descritta, quasi a tormentare anche nel riposo, per proseguire nella nostra maliziosa metafora;  e “Les Papitres”, dei sedili con appoggio. Delle cinque opere selezionate per l’esposizione solo due con figure umane “Uomo” e “Donna”, ne esiste una terza con la “Coppia”, le altre sono sedie senza persone, tale è il significato allegorico che l’artista attribuisce a questo oggetto della quotidianità.  Sono di materiali poveri, cartone compresso con fibra e metallo (i chiodi) su un fondo bruno, come terra e sabbia, che dà alla raffigurazione un che di bassorilievo.

Nella sala con le 5 opere del maestro Arango Correa in un parete spicca la serie di 18 piccoli dipinti ad olio di tema erotico, con una tecnica che conferisce odori diversi a seconda del soggetto; ci siamo chiesti, con altrettanta malizia, se vengono utilizzati anche degli afrodisiaci. Ma non c’è da scherzare, il cromatismo è intenso e l’impasto materico pesante, sono molte forme associate in un insieme dal quale emerge, oltre al talento dell’artista, il suo sforzo di ricerca e  sperimentazione.

Così la Petretto: “Arango è un raffinato costruttore di macchine che creano parole, suggeriscono un pensiero traducibile. Un viaggio, dove la forma è sostanza, dove l’arte dell’essenza, della semplicità, è bellezza”, alla ricerca della perfezione “togliendo e non aggiungendo” per giungere alla radice.

Il maestro Arango Correa viene dalla scuola di Antoni Tapies  e fa parte della Fondazione Joan Mirò, lavora tra Spagna e Italia, le sue opere sono diffuse in Europa e in America Latina. Ha creato il movimento artistico degli Erranti, insieme a Bianca Laura Petretto,  una scuderia di giovani artisti le cui opere rappresentano l’altro momento della mostra, dopo quelle del Maestro fin qui citate.

Le opere esposte degli “Erranti” del maestro Arango Correa

Di Juan Manuel Baraya vengono presentate due immagini ravvicinate di Ruote di treno, una immagine grigia e l’altra rossa, motivo ricorrente sia come mezzo di trasporto di cose e movimento di persone, sia anche come veicolo di pensiero e azione artistica: anche qui il tema del viaggio.

Con le opere intitolate “Trama” e “Ossido”, Paola Becerril presenta immagini molto dense dal punto di vista materico e intriganti nel significato recondito,  poste al centro della prima sala in un’intelaiatura lignea, una è un intreccio raffinato, le altre sono percorse da larghe fenditure.

L’opposto in Andrea Castro, con le immagini leggere del lenzuolo disfatto e degli oggetti appesi a dei fili.

Con Maria Victoria Gòmez entra in campo la quotidianità ripresa nella fotopittura su tela della serie “Tensiones”, con immagini fotografiche ravvicinate di momenti intimi, come il primo piano di una mano, un dito  e altri particolari spesso indecifrabili per l’ingrandimento dell’assoluta “normalità”.

Una sorpresa la fornisce Maria Clara Piedrahìta con “No te puedes esconder”, tre quadrati con piccoli cerchi su un rosso granata intenso, e davanti una sedia per l’osservatore invitato a sedersi e guardarli con tre diversi supporti visivi – telai rettangolari con e senza delle grate – metafora di come la stessa realtà può cambiare a seconda di come la si guardi per “vederla” veramente.

Torniamo alla pittura con le “Casitas” di Julia Restrepo, sono 6 dipinti nel cromatismo intenso dei rossi e gialli su sfondo scuro, con delle schematizzazioni estreme di case che  ci ricordano quelle cui pervenne Giorgio Morandi assimilandole nella semplificazione alle sue celebri essenziali bottiglie.

Case anche  nelle opere di Lucìa Vaca, ma molto diverse, con Sedie e Porte di case, ben definite, in una serie di miniature con tante tessere, su ognuna si può costruire una storia, dice la curatrice.

L’ultima artista che citiamo è Liliana Zuccardi, vediamo le sue opere all’uscita dalla mostra, sono dipinti  in grafica e olio su carta in un grande album, della serie “Exudar”, tenui immagini floreali.

La varietà dei temi e delle forme espressive degli “Erranti” si inserisce nel  progetto e nella visione comune di “far dialogare l’estetica e la poetica con la necessità di dare un valore globale all’artista e alla sua opera, inserendo il concetto di valore economico come valore estetico. Essere artista significa anche produrre beni di natura intellettuale e materiale”, così la  Petretto.

Il Padiglione della Colombia all’Expo

Dopo questa immersione nel movimento degli “Erranti” e nelle opere del maestro Arango Correa, la presentazione della Colombia si sposta sul suo Padiglione all’Expo, che evidenzia l’impegno del paese nel campo dell’alimentazione facendo leva sulle diverse realtà climatiche ed ambientali.

Colpisce innanzitutto l’estensione del Padiglione, oltre 1900 mq, ma soprattutto la divisione nei 5 piani termici del paese che ne segnano il clima e le peculiarità naturali, geografiche ed economiche:  si va dal clima caldo a quello freddo con nevi perenni attraverso il clima temperato, condizioni variabili offerte in un “viaggio multisensoriale” nella struttura realizzata con maestria architettonica.

La diversità climatica fa della Colombia “una potenziale dispensa agricola per il pianeta”  e un’attrazione turistica potendovi trovare i paesaggi e le presenze naturali di un intero continente. Queste caratteristiche sono alla base del successo del Padiglione, incluso tra i “top10” dell’Expo.

In 24 giornate 900 imprenditori dei più diversi settori hanno presentato le eccellenze in campo industriale, commerciale e turistico della Colombia, che in un sondaggio è risultata il primo paese da visitare dopo l’Expo.

Un milione e mezzo di visitatori del Padiglione hanno conosciuto  le specialità gastronomiche colombiane, tra cui l’arepa di mais, le empanadas e il paiacòn, con 1000 coperti al giorno nel ristorante, 100.000 piatti tipici, 150.000 tazze di caffè vendute nella caffetteria e 9000 prodotti di artigianato.

L’arte e il pubblico, dagli “Erranti” ad “Accessible Art”

Con la  Colombia scende il sipario sulla meritoria iniziativa “Roma verso Expo” che ha fatto delle mostre al Complesso del Vittoriano e al Leonardo da Vinci – dove si chiuderà con il Kenya – una vetrina di alto prestigio ed efficacia promozionale della grande manifestazione di Milano il cui successo risulta innegabile per la spettacolarità dei padiglioni e l’alta qualità degli allestimenti, l’elevato numero di incontri di approfondimento delle tematiche vitali collegate alla nutrizione del pianeta e le prestigiose presenze, che hanno portato a visitatori record da tutto il mondo.

Abbiamo seguito direttamente la vetrina del Vittoriano che si conclude in questa mostra il cui valore artistico, con il significato simbolico per l’arte rispetto al pubblico, va ancora sottolineato.

Gli “Erranti” con il loro  “nomadismo intellettuale”, da “cittadini del mondo” e quindi “osservatori di mutamenti” svolgono la funzione primaria degli artisti, così espressa dalla Pedretto: “Trasportano nel viaggio creativo il valore della memoria, dell’appartenenza e della quotidianità, per uno scambio e una diffusione del pensiero e del gesto che è in continua evoluzione”.  C’è la necessità dell’artista “di trasportare significati che possono lasciare traccia”,  per questo va ricercato il contatto con il pubblico.

Viene da collegare questa impostazione con l’“Accessible Art” di Michele von Buren alla RvB Arts di Roma, impegnata a promuovere opere di giovani artisti perché possano penetrare nel pubblico con la loro accessibilità economica e la possibilità di inserimento negli ambienti familiari.

Del resto,  sugli “Erranti” la curatrice afferma: “Le opere degli artisti si propongono, senza perseguire mercati collaudati, in forma diretta a un pubblico che può stabilire un dialogo reale con l’artista per scoprire che ‘l’arte forma e informa, stimola e insegna a sentire'”. Il pubblico attraverso il contatto con l’artista viene a scoprire  “che l’arte produce non solamente idee, ma forme, oggetti, cose che portano e trasportano memoria, significati necessari”,  e che gli artisti percorrono “strade comuni, reali e virtuali e riconoscibili. Non celebrità irraggiungibili, ma persone che vivono praticando un mestiere speciale, quello dell’arte”. Questo oltre che per gli “Erranti”, vale per “Accessible Art”, gli artisti sono di casa a RvB Arts nell’abbattere ogni barriera con il pubblico.

E’ quanto si è fatto al Vittoriano con le mostre tematiche di presentazione dei paesi dell’Expo, che li hanno avvicinati al pubblico di visitatori nel complesso monumentale a Roma, in preparazione alla visita all’Expo a Milano; ed  è quanto continua a fare chi  cerca di promuovere l’arte presso il grande pubblico con  forme innovative e coraggiose meritevoli di essere valorizzate.

Info

Complesso del Vittoriano, Ala Brasini,  lato Fori Imperiali,via San Pietro in carcere. . Tutti i giorni, dal lunedì alla domenica compresa, ore 9,30-19,30. Ingresso gratuito fino a 45 minuti dalla chiusura.  Cfr. i nostri articoli in questo sito: per le mostre precedenti al Vittoriano del progetto “Roma verso Expo”, nel 2015,  Slovacchia e Moldova  22 settembre , Mozambico e Sao Tomé7 luglio, Usa, Haiti e Cuba 3 luglio, Congo e Polonia 28 aprile, Tunisia e Dominicana  25 marzo, Grecia e Germania  22 febbraio,  Estonia  7 febbraio,  Vietnam  14 gennaio; nel 2014, Albania e Serbia  9 dicembre, Egitto e Slovenia 8 novembre ; per gli artisti citati, Mirò  15 ottobre 2012 e Morandi  17 e 25 maggio 2015; per il progetto e le  mostre di “Accessible Art”  la serie di 11 articoli: nel 2015,  3 aprile; nel 2014,  14 marzo e 17 giugno, nel 2013   27 febbraio e 26 aprile,  21 giugno, 5 luglio e 5 novembre, nel 2012,  21 novembre e 10 dicembre.

Foto

Le immagini sono state riprese nel Vittoriano alla presentazione della  mostra da Romano Maria Levante, si ringrazia “Comunicare Organizzando” di Alessandro Nicosia e il maestro Arango Correa con i suoi “Erranti”, gli altri artisti espositori. In apertura, Jaime Arango Correa, “Le tre sedie”, seguono, Arango Correa, “Uomo”,  e Juan Manuel Baraja, Ruote di treno; poi, Paola Becerril, “Ossido”, e Maria Victoria Gòmez, “Tensiones”; quindi Maria Clara Piedrahìta, “Nos te puedes escondere”,  eJulia Restrepo, “Casitas”; infine, Lucia Vaca, Miniature, e Arango Correa, “Donna” ;  in chiusura, Arango Correa, “La poltrona”.