Spaggiari e Zarattini, i loro interni alla galleria RvB Arts

di Romano Maria Levante

Alla galleria romana RvB Arts,  diviadelle  Zoccolette 28 e all’Antiquariato Valligiano di via Giulia 193, la mostra “Interno 109” presenta, dal 5 al 28 novembre 2015,  i dipinti di Marco Spaggiari e di Luca Zarattini che raffigurano ambienti speciali: il primo,  luoghi dell’intimità domestica resi con colori brillanti  e contrastati;  il secondo,  luoghi di lavoro da tempo dismessi su tonalità tenui e smorzate. La mostra è realizzata e curata da Michele von Buren, titolare e animatrice della galleria e instancabile promotrice del programma “Accessible Art” con il quale fa entrare l’arte negli ambiti familiari selezionando opere accessibili economicamente e adatte ad inserirsi armoniosamente nell’arredamento domestico .   

Una nuova accoppiata artistica, dopo la recente mostra con Christina Thwaites e Lucianella Cafagna, nella quale le due artiste erano accomunate dalla figura umana ricorrente nelle loro opere: i ritratti in gruppo da album fotografico nella Thwaites, i primi piani con introspezione psicologica nella Cafagna, un campionario di umanità che portava alla riflessione.

Erano due artiste protagoniste di precedenti mostre nella galleria RvB  Arts, come Luca Zarattini  che nella mostra attuale è associato a Marco Spaggiari, una “new entry” della scuderia artistica di Michele von Buren che comprende una ventina di pittori, alcuni scultori e una diecina di fotografi. Questa volta il soggetto comune ai due artisti è l’“Interno”, cui nel titolo della mostra è unito 109, senza la figura umana ma suo logico complemento in quanto vi si svolge la vita delle persone.

Il percorso artistico tracciato da  Michele von Buren si arricchisce di un ulteriore motivo di interesse. Le mostre che si susseguono  a un ritmo intenso  non sono più soltanto presentazioni di artisti senza collegamenti particolari, al di là della partecipazione al programma “Accessible Art”,  ma esprimono visioni diverse riferite a un tema  comune o almeno assimilabile: l’umanità singola e collettiva nella mostra precedente, gli “interni”, cioè i luoghi della convivenza di questa umanità, dove si sente il suo vissuto, e nel contempo l’assenza, nella mostra attuale.

Questo dal lato artistico, mentre per l'”accessibilità” si conferma la selezione di artisti ed opere per la diffusione tra la gente comune facendole entrare negli ambiti familiari, operazione favorita dal costo contenuto e dall’adattabilità agli ambienti domestici per nobilitarne gli arredi. Una pratica dimostrazione si ha nella galleria in cui le opere sono coordinate con i mobili del rinomato e vicino   “Antiquariato valligiano”, anch’essi offerti alla vendita oltre che alla visione del pubblico.

Abbiamo già analizzato  questo programma, ci limitiamo a sottolinearne ancora il valore  artistico, per il lancio di giovani artisti e la promozione di artisti già affermati inserendo tutti in una scuderia la cui presenza stabile nella galleria RvB Arts li rende familiari ai visitatori che, oltre alle nuove opere in mostra, vi trovano opere in grado di mantenere viva la memoria delle mostre precedenti.  Sono tanti gli artisti che abbiamo “ritrovato”  con uno o più quadri, ed è stato come rivedere dei cari amici, questo lo spirito della galleria dove l’arte si coniuga con il clima familiare, citiamo Deli e Schifano, Calò e Gasperini, Maiti e Geraci, oltre alla Thwaites e alla Cafagna. .

Di  Luca Zarattini conoscevamo i volti intensi  e le nature morte in  impasti con vari materiali densi  su tinte neutre, ora questa sua cifra stilistica la troviamo applicata agli interni. Marco Spaggiari lo scopriamo adesso, i suoi interni sono di un cromatismo intenso con tinte brillanti e fortemente contrastate. Per entrambi l’intitolazione delle opere è all’intera serie, “Interno” per Zarattini, “Senza titolo” per Spaggiari, mentre i singoli dipinti sono contrassegnati da un semplice numero.

Avviciniamoci ai due artisti e alle opere esposte nelle pareti della galleria RvB Arts che abbiamo trovato completamente rinnovata negli arredi, per cui si possono vedere nuovi esempi di abbinamento opere d’arte-mobili d’antiquariato, questa volta accomunati dal legno chiaro che crea un ambiente ridente nel quale si inseriscono perfettamente i dipinti.

L’intimità di Marco Spaggiari

L’interno fa pensare a un qualcosa protetto dalla luce più vivida, quindi dai colori neutri per non dire smorti. Ebbene, per Marco Spaggiari è vero il contrario, i  rossi e i  verdi brillanti colpiscono di primo acchito alla vista delle sue opere. Ci sono le fiamme del focolare, ma anche altri elementi tipici dell’intimità domestica, come il gatto  e la pianta;  il quadro nel quale è raffigurata una pianta sulla destra è esposto tra due piante scultoree di Alessio Deli, uno degli artisti più presenti in RvB Arts, è una delle belle sorprese e insieme delle conferme che si incontrano nella visita alla galleria.

Non è figurativa la rappresentazione degli interni domestici,  non vi è realismo ma trasfigurazione,  come afferma Viviana Quattrini:  “L’artista stabilisce una relazione empatica con la realtà per cui viene a cadere ogni norma che ne regola e imita la costruzione prospettica e formale”. Nessun astrattismo, però, si distinguono gli elementi costitutivi degli ambienti, ma con sovrapposizioni e dissolvenze  corrispondenti all’evocazione  visiva e anche onirica di luoghi vissuti nella quotidianità ma rivissuti nella memoria con la sensibilità e lo stato d’animo del momento. Di qui l’importanza della luce e del colore, che la Quattrini definisce “la più diretta fonte di energia”.

L’artista proviene dall’Accademia delle Belle Arti di Bologna, diploma in pittura e laurea specialistica con tesi in estetica, oltre alla pittura  si esprime nel disegno e nella fotografia.

All’espressione fotografica che raggiunge livelli artistici appartengono la sua tesi del 2012,  “L’atto fotografico”, pubblicata nel 2015 con due saggi del prof. Farulli, e due reportage fotografici di tipo paesaggistico anch’essi pubblicati. Mentre per la pittura lo troviamo nel 2010 vincitore del 6° Biennale Concorso di pittura Contemporanea  Pierpaolo Germano Tassi, Vignola e finalista alla XXIV edizione del Premio Morandi di incisione a Bologna; nel 2015 finalista al premio Ars Mirabilis.  Ha tenuto 13 mostre personali dal 2004 e ha partecipato a 13 mostre collettive dal 2008.

In questo percorso artistico possiamo trovare nell’interesse alla fotografia una delle chiavi interpretative  del suo modo così particolare di evocare la realtà, come se al momento dello scatto la fotocamera venisse mossa rendendo le immagini nel contempo percepibili ma confuse, immerse in un mare cromatico di forte impatto con le  violente  sciabolate di luce e di colore. I suoi rossi ricorrenti ci hanno ricordato la recente mostra al Vittoriano “Rosso su rosso”, con cui Yuri Kalyuta  veste le proprie immagini femminili e non solo, Spaggiari ci veste parti degli interni riprodotti per dare ad essi calore e intimità.

La magia di Luca Zarattini

Anche Luca Zarattini, che conosciamo bene per averne seguito le precedenti mostre a RvB Arts – ne ricordiamo cinque tra il 2012 e il 2014 –  si è diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Bologna ed è stato vincitore di diversi premi:  nel 2011 il premio “Un’opera d’arte per il 150° Anniversario dell’ Unità d’Italia” a Ferrara e il Premio della critica al Premio Basilio Cascella di Ortona, e nel 2010 il Premio Sasyr, Castellina in Chianti,  oltre a cinque premi-selezione. La sua prima mostra personale a vent’anni, nel 2005,  ne sono seguite  18, e 20 mostre collettive dal 2007.  E’ presente in collezioni private, a Roma  in quelle di APS Engineering Company e di  Riccardo Donna, a Los Angeles nella collezione di Gabriele Muccino.

Abbiamo accennato alle sue opere esposte nelle precedenti mostre a RvB Arts, volti e nature morte, sempre con un peculiare impasto materico in cui la pittura viene data su diversi e inconsueti materiali, dal legno alla plastica, dal cemento all’intonaco.

Dei volti ricordiamo quelli privi di occhi e dai lineamenti appena abbozzati, ma con una tale intensità espressiva da porre intriganti interrogativi sui sentimenti che nascondevano, misteriosi come il titolo della serie, “# 1”, mentre erano  ben delineati ma altrettanto intensi e misteriosi i volti di  “Mohammed” e “Carl”, “Pablo” e “Claude”.  

Non abbiamo dimenticato neppure le forme appena profilate, di “Flesso” e “Riflesso”, fino alla serie di  “Natura storta”,  una variante della natura morta  tradizionale, che a suo tempo abbiamo contrapposto all’iperrealismo di fiori e frutta di Orlando Ricci. Zarattini colloca  i suoi vasi di fiori, alti e stretti, su piani instabili, quindi in apparente squilibrio, ma con il gioco di ombre e luci  riescono a trovare stabilità ed equilbrio in una composizione di contrari: equilibrio e squilibrio, stabilità e instabilità, preludio alla presenza-assenza della nuova serie pittorica; come è stato un preludio la serie “Barche”, materiali pesanti per natanti quasi incagliati, l’opposto dell’agilità nella navigazione, altra composizione di contrasti.

Da quelle barche i pescatori passavano agli “interni” raffigurati da  Zarattini, che quindi  non sono elaborazioni di fantasia, ma evocano le modeste costruzioni delle  vecchie Stazioni da pesca delle Valli di Comacchio, da tempo abbandonate,  vera archeologia fluviale; e sembra archeologia senza aggettivi quella del dipinto con arcate da antico acquedotto romano.

Proprio per questo, nel mentre se ne distinguono i contorni con alcuni oggetti quotidiani ben in evidenza,  si dissolvono trattandosi di realtà estinte anche se presenti nella memoria.

La magia con cui nelle nature morte l’artista rendeva compresenti gli opposti spaziali, stabilità ed equilibrio con instabilità e squilibrio, si ripete con questo nuovo soggetto negli opposti temporali, presenza e assenza, entrambi percepibili. Sono ambienti vuoti con gli elementi fondamentali, porte e tavoli, sedie e sgabelli, vi regna la solitudine e il silenzio ma proprio questo richiama l’eco delle presenze che in passato davano a tali ambienti la vita pulsante del lavoro dei pescatori.

Zarattini ha trovato  il modo di raffigurare l’azione del tempo mediante un trattamento pittorico che  rende evanescenti i contorni con un cromatismo neutro e delicato nella densità materica, anche qui  la conciliazione degli opposti in un’alchimia  artistica magistrale.

L’artista, secondo la Quattrini, “stabilisce un rapporto concreto con ciò che vede e con quanto ormai non c’è più. Il tempo si impossessa delle cose e corrode gli oggetti. Ciò che manca non è assenza, è presenza viva dell’azione, ricordo di un vissuto”.

Una citazione a parte merita l’opera di maggiori dimensioni, 3 metri per 2, “Tapis lapis”,  titolo di una serie di disegni di varie misure, che occupa la parete di fondo della galleria, nella cui composizione si distinguono delle membra staccate: il nostro pensiero va, a parte ben note scomposizioni picassiane, ad alcuni frammenti della serie “Still Life” di David Lachapelle che mostra parti di corpi scomposti fotografati dall’artista in un museo delle cere dopo la distruzione. Naturalmente è una associazione di idee di opere del tutto diverse nella forma espressiva e nel contenuto ma con un elemento che ci è apparso comune e ci piace segnalarlo.  

Nel dare conto delle sue precedenti esposizioni nella galleria RvB Arts sottolineavamo le assonanze classiche emergenti pur nella modernità di materiali inattesi in una composizione pittorica. Anche negli interni che vengono ora presentati osserviamo un’assonanza che ricorda, pur nella totale diversità del dipinto – con una sedia e l’angolo del tavolino al posto del letto dell’immagine evocata –  la visione prospettica della celebre “Cameretta” di Van Gogh.

Anche questa, come la precedente, è’ un mera  notazione giornalistica, da cronisti d’arte, al di fuori di ogni presunzione ed ortodossia critica: esterniamo spontaneamente le sensazioni immediate suscitate in noi nelle vesti di visitatori attenti.

In questo caso diventano autentiche emozioni.

Info

Galleria RvB Arts, via delle Zoccolette 28 e Antiquario Valligiano, via Giulia 193, Roma, orario di negozio, domenica e lunedì chiuso, ingresso gratuito.  Tel. 06.6869505, cell. 335.1633518,  http://www.rvbarts.com/. Cfr., in questo sito, i nostri precedenti 12 articoli sulle mostre di “Accessible Art” organizzate da Michele von Buren in RvB Arts: nel 2015 il 26 giugno e 3 aprile,  nel 2014 il 17, 27 giugno e 14 marzo, nel 2013  il 5 novembre, 5 luglio e 21 giugno, 26 aprile e  27 febbraio; nel 2012 il 10 dicembre e 21 novembre. Negli articoli  del 21 novembre e 10 dicembre 2012, 27 febbraio e 5 luglio 2013, 27 giugno 2014 (quest’ultimo con l’iperrealismo di Orlando Ricci), si commentano le precedenti mostre collettive con Luca Zarattini. Per le citazioni del testo cfr., in questo sito, i nostri articoli del 2015: sulla mostra di  David Lachapelle il 12 luglio, su quella di Yuri Kalyuta il 27 luglio.

Foto

Le immagini sono state riprese da Romano Maria Levante nella galleria di RVB Arts alla presentazione della mostra, si ringraziano gli organizzatori, in particolare Michele von Buren, con i titolari dei diritti, gli artisti Marco Spaggiari e Luca Zarattini,  per l’opportunità offerta. In apertura, e nelle 5 immagini successive, dipinti di Marco Spaggiari, della serie “Senza titolo”, numeri vari; seguono 5 immagini di dipinti di Luca Zarattini, della serie “Interno”, numeri vari, e in chiusura, sempre di Zarattini, “Tapis lapis”.