di Romano Maria Levante
La mostra “Frank Holliday in Rome” espone al Museo Bilotti, all’Arancera di Villa Borghese, dal 20 giugno al 13 ottobre 2019, oltre 30 dipinti di grande formato, alcuni monumentali, realizzati dall’artista americano a Roma nel 2016. Segue la mostra dell’aprile 2018 al MoMa di New York sul “Club 57”, il locale newyorkese dell’East Village nel quale dal 1978 al 1983 si sono avute le prime espressioni controcorrente di Holliday e di altri artisti nella musica e nell’arte. La mostra, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, organizzata dalla Galleria Mucciaccia di Roma con i servizi museali di Zétema Progetto Cultura, è a cura di Cesare Biasini Selvaggi, che ha accompagnato l’artista nella visita guidata di presentazione della mostra. Catalogo bilingue italiano-inglese di Carlo Cambi Editore.
Una mostra intrigante, che invita ad andare “oltre”, da diversi punti di vista. Il primo è tutto interno all’esposizione, e riguarda il modo di guardare le opere e soprattutto di interpretarle; avviene di frequente ma non nella misura e con l’intensità di questa mostra. Gli altri punti di vista riguardano le opere esposte e l’itinerario artistico e di vita del protagonista.
Immaginare per interpretare
Ci troviamo dinanzi a tele a olio, l’autore dichiara che per il solvente si è ispirato alla pittura di Tiziano e aggiunge di usare “qualunque cosa che possa essermi utile per finire il lavoro”: pennelli grandi e stracci, spatole di metallo e anche le dita. Sono dipinti spettacolari accomunati dal modo personalissimo di unire una serie di colori dalle tonalità più varie in composizioni dove forme indistinte sembrano fluttuare per essere poi risucchiate nel vortice cromatico. L’osservatore è preso dalla forte sollecitazione visiva mentre cerca di dare una logica all’addensarsi e rarefarsi delle macchie di colore che sembrano in continuo movimento, come le nubi in un cielo tempestoso.
I titoli aggiungono la sfida di interpretare il significato specifico della composizione inseguendo le vaghe somiglianze delle formazioni cromatiche a forme intellegibili. Ma sono soltanto il motivo che ha sollecitato l’artista, poi l’impulso di partenza si è tradotto nella libera espressione in cui non vi è più traccia dello spunto originario, anche quando la spinta iniziale ha accompagnato l’intera creazione, cosa improbabile allorché il tempo di realizzazione si protrae nel tempo, non trattandosi dell’immediatezza dell’”action painting” che da opera d’arte vira in “performance” .
L’artista rivela come si svolge la fase creativa: “Sto lì e metto la pittura sulla tela, immagino ci sia un processo, ma non una formula. Ho l’impressione di ciò che voglio, ma devo trovarlo, guardarlo e scoprirlo nel momento stesso in cui dipingo. Ci vuole molto tempo per costruire la superficie, la luce, il tempo, il colore e lo spazio”. Quindi conferma che non c’è immediatezza ma maturazione, però sempre con spontaneità: “Vado a studio ogni giorno, ascolto i dipinti e prendo le decisioni nel momento in cui vengono alla luce. Non c’è un’unica soluzione, c’è molto da guardare e da dipingere fino a quando, a un certo punto, il dipinto ha tutto e, allora, è concluso”.
Così descrive l’effetto d’insieme il curatore Cesare Biasini Selvaggi: “La bellezza del colore controbilancia la solidità del gesto pittorico, in un susseguirsi di paradossi dove luci e ombre , cadute e ascese, assenze e presenze diventano inscindibili”.
E Carter Ratcliff analizza le onde cromatiche di singole opere con l’occhio dell’osservatore che voglia “limitarsi solamente a crogiolarsi dinanzi a questi colori sontuosi, questi ricchi impasti e le sorprendenti modulazioni”. Ma non basta, perché “il quadro ci guarda mentre noi lo osserviamo”, e nel fare così ci trasmette un’emozione; in fondo le “strisce e impennate” cromatiche sono i gesti del pittore, “ricchi strati di colore verso la medesima alta tonalità di immediatezza. E di complessità”.
Infatti è complesso, pur nell’apparente semplicità compositiva, percepire cosa c’è dietro la “miscela di elementi” che cambia ogni volta conferendo una diversa identità all’opera e rinnovando la sfida all’osservatore di prevedere quale delle masse cromatiche possa prevalere nell’alternanza dell’onda cromatica. “La tela non è soltanto un soggetto, bensì un surrogato della presenza stessa dell’artista”, quindi non è solo il racconto di un qualcosa che cerchiamo di decifrare con difficoltà dal momento che siamo nell’informale. Difficoltà anche per trasmettere solo la sua emozione, dato che è difficile la sua permanenza durante l’intero processo di creazione dell’opera.
Quindi è inutile investigare, ma si può immaginare: ”I significati di un dipinto di Holliday sono quelli che creiamo noi stessi quando osserviamo il suo mondo, impigliandoci nella sua scala, nel suo ritmo e nella grana – la consistenza della sua energia e dello stile raffinato delle sue modulazioni”. E allora ci potrà sembrare di vedere il gesto dell’autore, descritto in precedenza con le sue parole, dietro le “strisce e impennate” cromatiche.
Ratcliff non si ferma a questa sensazione, si spinge più avanti: “La presenza dell’artista affiora man mano che si percepisce che ha un suo modo di occupare questo mondo pittorico che, in fondo, egli è questo mondo. E’ proprio questa unione tra artista e opera che ci porta dichiarare che l’osservato osserva a sua volta”. E non è cosa da poco perché “evocare questa unicità vuol dire attribuire a un’opera l’incommensurabile complessità di una persona, un essere capace di sentimenti infiniti – e infinitamente sfumati”.
I titoli delle opere e l’espressione artistica
Cerchiamo di addentrarci in questa complessità cominciando dall’osservazione apparentemente più semplice e scontata: i titoli che pone alle sue opere rispetto al modo con cui dà ad essi forma visiva. E’ solo una fase della nostra esplorazione, consapevoli che nell’informale non si può cercare la corrispondenza figurativa, ma soltanto delle tracce dell’ispirazione che ha dato il titolo; qualcosa che “rimane nella memoria” e quindi può lasciare il segno nelle “strisce e impennate” cromatiche.
Guardiamo prima i cromatismi più luminosi con giallo dominante che vira nell’ocra, li troviamo in “”Settembre” e “Magical Thinking”, “Elektron” e “Faces in Golden Rays”, “Sunset Strip” e “Yellow Jacket””, fino a “Medusa“: i “raggi dorati” e le linee avvolgenti della “medusa” si possono cogliere, ma è il colore con le sue modulazioni ad esprimere il contenuto. Per gli altri titoli rinunciamo all’interpretazione.
Dal colore altrettanto deciso, ma sul rosso, “Sizzle” e “”Phoenix Rising”, non si coglie il rapporto tra il colore e lo “sfrigolio” del titolo, mentre la “resurrezione della fenice” può essere evocata dal passaggio cromatico, dal giallo e arancio al rosso finale. Alla destra del dipinto la “vampata” rossa di “Blaze” e il “rossore” di “Blush”, nel primo dopo una massa gialla e grossi filamenti ocra, nel secondo il resto ha un’intonazione neutra, pudore o vergogna? Anche in “Femme Fatale” c’è una macchia rossa a destra, vicina a una blu, poi l’intreccio compositivo può evocare la “donna fatale”. Il rosso ancora a destra, il bianco nell’angolo alto e i toni di giallo arancio in “Battle Cries and Champagne”, nell’insolito abbinamento tra “grido di battaglia e champagne” . Nell’“Electric Eye” il rosso, con le varianti arancioni e gialle incombe sulla parte del dipinto in bianco-celeste.
Le tinte chiare, tra bianco e celeste, sono più rare, le troviamo in “”Blu Angel “, due sagome vagamente antropomorfe in un colore celestiale sembrano evocare l’”angelo”, in “”F”ountain Blue”, anch’esso con evocazioni peraltro quasi impercettibili della “fontana”, e in ““Naked Doves”, i “colombi nudi” sono evocati dal biancore sulla sinistra, mentre a destra si ha un viola inconsueto.
In “White Petals” trionfa il bianco, i “petali” sono evocati ma non delineati dal viola sulla destra, c’è molto bianco anche in “Cold fire”, il “freddo” è nel celeste che trascolora nel bianco, il “fuoco” nel rosso e arancio in alto. in “Jump” il bianco-celeste sta al centro nelle figure fluttuanti nel “salto” del titolo, tra pesanti masse scure. Il “cielo geloso” di “Jealous Sky” lo vediamo solo nella parte destra in alto, il resto è in giallo-arancio e rosso. E’ in basso, tendente al verde, il cielo che si immagina in “Wind of Others”, le “ali degli altri” sono visualizzate nelle forme ondeggianti nella parte superiore.
Ed ora i più scuri. Strisce marroni intervallate da giallo e bianco-celeste in “Burning Desire”, diverso dagli altri dipinti per la verticalità delle strisce, mentre per lo più il cromatismo è circolare e avvolgente; che sia il “desiderio bruciante” a dare all’artista quest’altra direzione? Verticalità anche in “East Wind Skies”, nella perturbazione del “vento dell’Est” che sconvolge i “cieli”. In “Cowboy” la verticalità è meno spiccata, nelle forme pur confuse un qualcosa che evoca vagamente il titolo. Nelle “Cascades” è appena percepibile l’acqua che cade nei filamenti a sinistra, in “True Berry” ci sembra misterioso anche il significato del titolo. Una grande massa scura che scolora nel giallo fino a un bordo azzurro in “”Smoke and Mirrors”, l’interpretazione resta aperta, come in “Treasure Ground”, anche qui masse scure che scolorano. In “Bite and Chew” delle strisce concatenate evocano il “morso” e la “masticazione”.
Titoli molto espliciti nei due dipinti più grandi, addirittura monumentali: “Run Moon Run”, quasi 3 metri per più di 2, mostra la “corsa della luna” nel passaggio dal biancore al blu-nero: dall’alba alla notte? E “Nights of Tiber”, oltre 2,50 per 4,50 metri, evoca le “notti del Tevere” non solo con il suo blu notturno, ma con le sagome che si intravedono. Sono le notti dell’artista a Roma, nella lunga “vacanza romana” del 2016 nella quale ha prodotto tutte le esposte. Un lavoro gigantesco realizzato con una forte spinta interiore, forse è quella espressa da “Spark of Soul”, la “scintilla dell’anima” resa in una sinfonia di colori con immagini fluttuanti, quelle dalle quali evidentemente nascevano le sue ispirazioni.
Il soggiorno romano nel 2016 e lo spirito creativo
Questa esplorazione, che ci ha fatto entrare in contatto con gli enigmi di un mondo reso in un cromatismo magistrale sostitutivo della forma nell’espressione compositiva, ci porta a volerne sapere di più del suo soggiorno romano. Ci aiuta il recentissimo colloquio dell’artista con Anney Bonney nel quale, poco prima della mostra, nello scorso mese di maggio, rievocava quel periodo.
Sono le sue “vacanze romane”, in un straordinaria “residenza” personale così intensa e feconda. “Vivevo abbastanza da monaco. Lo studio era dietro una chiesa ed era stato ricavato da un vecchio box auto dalla capienza di una vettura. Era sprovvisto di finestre e io ci abitavo direttamente sopra”. Vediamo delle fotografie in mostra, compresa la bicicletta con cui si spostava, ci sembra tutto molto povero, ma l’artista esclama: “Era bellissimo”. Forse lo giudicava così perché sapeva che nelle vicinanze aveva avuto lo studio Caravaggio, per di più di lì poteva andare facilmente ad ammirare le sue opere della Cappella Contarelli “che aveva più o meno le dimensioni del mio studio. Stavo in piedi davanti ai dipinti e mi lasciavo invadere dalla loro potenza e, poi, tornavo nello studio per continuare a lavorare”.
Dal suo racconto lo vediamo come in “trance”: “Ero concentrato e assorbito mentre stavo in piedi davanti ai miei dipinti. Cercavo di intercettare la forza dell’arte che vedevo tutto intorno a me , dappertutto, nelle fontane, nelle strade e nelle chiese”. La luce che pioveva dalle vetrate delle chiese lo ha aiutato a “scoprire come illuminare dall’interno”, è rimasto ammirato dalla “grandiosità del barocco”. Così, esclama, ”lo studio cominciò a trasformarsi in un calderone”.
Ma non solo in senso cromatico ed espressivo, c’è qualcosa di più profondo. Già l’osservazione dei soffitti affrescati, in particolare da Tiepolo, con “il loro spazio infinito e senza tempo racchiuso in una cupola fisica” gli aveva dato “la sensazione di essere senza peso, di fluttuare”; in studio faceva “ruotare la tela sul muro” fino a raggiungere “ la sensazione di essere senza peso, anche se la materialità del colore lotta per ristabilire il predominio della forza di gravita”; lo stesso effetto, spiega, che Pollock raggiungeva dipingendo sulla tela posta a terra con una sorta di danza ispirata.
Di qui è venuta per lui la rivelazione: “Ho scoperto che ci sono tre zone: c’è il paradiso, che di solito è luminoso, arioso e senza peso – qualcosa che non possiamo avere, ma di cui possiamo farci un’idea. E poi c’è la terra. Quindi l’inferno. E l’inferno è la forza di gravità, che cerca sempre di aggrapparsi a noi per tirarci giù. E noi siamo incastrati tra i due”. Da Bernini viene l’aiuto decisivo, lo definisce “geniale” perché nelle sue opere “si avvertono l’attrazione del peso della terra e la ricerca della spiritualità nella pietra. Nei miei dipinti affronto questo spazio intermedio artigliandolo e gattonando. Annaspo tra l’inferno e il paradiso, nel mezzo”.
Così l’artista ricorda Roma nel colloquio avvenuto nel suo studio newyorkese. E non poteva non pensare all’inferno, quello che ha attraversato in New York dal punto di vista umano e non solo artistico, fino all’approdo nel suo “phoenix risng”, che per noi è il “paradiso romano”.
L’itinerario artistico e umano, la morte e l’inferno nella vita e nell’arte
Ma c’è un’ulteriore esplorazione che va fatta per capire come l’artista parli di inferno e paradiso in modo così personale e intenso che non sembra trattarsi di metafora, quanto di vita vissuta. Possiamo farla attingendo alla miniera di notizie contenute nella ricostruzione quanto mai dettagliata operata del curatore Biasini Sslvaggi che fa rivivere i tempi eroici e tragici delle inquiete avanguardie “underground” di cui Holliday ha fatto parte e le vie percorse dall’artista, molto diverse dalle forme espressive attuali.
Fino al 2010, allorché con “The Gold Gold” vediamo apparire un cromatismo compositivo con dominante gialla del tipo di quello che vediamo nella mostra di Roma, dopo che nel 2014, con “Rumors” ed “Ever” ha avuto altre espressioni cromatiche, culminate nell’azzurro di “Fly Away”, quando l’artista spicca il volo, se ne avverte il senso di sollievo. Il 2016, con la “total immersion” in una Roma così coinvolgente per lui, dà alla sua svolta un valore quasi liberatorio. Che risulta ormai permanente, stando alle composizioni dello stesso tipo, anche se in un cromatismo meno aereo e sfumato, realizzate dopo il ritorno a New York, nel 2017 e 2018.
Il suo percorso artistico inizia con “la spontanea celebrazione dell’attimo” per dare espressione allo “slancio vitale” nell’accezione di Bergson, che ispirò la sua visione dall’inizio degli anni ’80, quando a New York il suo studio era in una piccola stanza gelida divisa in due da una tenda nera perché lo condivideva con l’artista Carl Apfelschnitt; non potevano che derivarne dipinti neri, “minimali”, come i “Black Mirror”, lo specchio che riflette l’immagine inquietante di se stesso.
E’ l’ora del “Club 57”, aperto nel 1978 nell’interrato di una chiesa nell’East Village, culla delle avanguardie pop e delle sperimentazioni nei più diversi generi artistici con le “drag performance”. Nel 1980 la doppia personale “New Paintings by Keith Haring and Frank Holliday”, Haring era stato suo compagno in un corso di semiotica alla School of Visual Art di New York; di Holliday, “Black Mirror” e il polittico “TVC 15” ispirato alla canzone di David Bowie dello stesso titolo.
E qui irrompe la vita in tutta la sua drammaticità: “I dipinti – osserva Biasini Selvaggi – rappresentano una premonizione dell’AIDS e della sua lunga ombra, ripristinando i valori materiali della pittura, ridefinendo il disegno come parte del processo pittorico e dimostrando di guardare già al di là del postmodernismo per riacquistare la pienezza della pittura intesa come arte principale”. Questo contro “la dittatura di Clement Greesnberg” – così intitolava la sua critica Kay Larson nel 1987 – le cui concezioni sull’arte priva di ogni contenuto avevano segnato la morte della pittura negli anni ’60, la paralisi dell’arte all’inizio degli anni ’70 e la reazione postmodernista.
Holliday passa dal nero al bianco,per sentirsi circondato dalla luce, ma con la metafora della morte: “Volevo trasmettere il senso di perdita e al tempo stesso di sicurezza e di pericolo” e, nelle parole del curatore, “il senso, cioè, della morte nella vita e della vita nella morte”. Sempre nel “Club 57” si impegna nelle scenografie teatrali malvolentieri, “per me erano installazioni, ma furono liquidate come elementi scenografici”. Non era soltanto questa l’anomalia, “al ‘Club 57’ c’erano droghe e promiscuità: era una grande famiglia orgiastica” ha ammesso Kenny Scharf, così non solo non poteva durare a lungo, tanto che chiuse all’inizio del 1983, ma i suoi frequentatori furono falcidiati dall’AIDS: “Keith Haring è solo uno dei tanti artisti che morirono a causa del virus Hiv – ricorda Biasini Selvaggi – Frank Holliday ne è, invece, uno dei pochi superstiti”.
In quegli anni la sua pittura aveva toni ossessivi, “erano un teatro della crudeltà, in cui la qualità del colore era espressionista, l’atteggiamento vero l’intero piano pittorico era formale, e il proprio immaginario pervaso di morte, violenza e negatività. Scene prese dalla sua vita underground”.
Per questo forse anche ora parla di inferno, come abbiamo visto, descrivendo se stesso mentre annaspa nell’area intermedia che porta al paradiso. Allora ha raffigurato in modo metaforico nell’inferno e nella morte il crollo del suo mondo colpito dall’Hiv con la relativa riprovazione morale, e le tragedie dei tanti amici portati via dall’AIDS; ma è un sopravvissuto, quindi “la sua arte celebra tuttavia nello stesso tempo pure la vita, la gioia di vivere”.
L’artista va alla ricerca di una “poetica della pittura. Una poetica che raccogliesse argomenti ampi, come la memoria e la presenza, la morte e la vita, la dannazione e la resurrezione, la materialità e la trascendenza”, i temi che metaforicamente riaffiorano nell’evocazione di inferno e paradiso. In questa dicotomia artistica ed esistenziale convivono opere che nascono dall’“esplorazione” di grandi artisti, come Tiziano e Tiepolo, Caravaggio e Van Gogh, Manet e Rembrandt, e opere astratte come le immagini totemiche, i volti e i riflessi di “Wah-Wah”.
Alla fine degli anni ’90 “la ricerca pittorica dell’artista è inghiottita da una sorta di horror vacui compositivo”, nascono opere “claustrofobiche”, con “gli occhi degli amici morti dallo sguardo penetrante, in modo da generare una reazione psicologica inconsueta nello spettatore, agendo sul suo inconscio ed esprimendo il mondo interiore dell’artista, a partire dal suo emisfero affettivo più prossimo”.
Dal puro astrattismo agli effetti psichedelici con forme sgocciolate alla Pollock, sono gli ultimi fuochi prima della svolta che abbiamo già ricordato in precedenza citando “Gold Gold” del 2010, fino a “Fly Away” del 2014. Svolta che nelle “vacanze romane” del 2016 ha avuto la consacrazione più alta nell’arte e nella vita. Abbiamo visto l’artista illuminarsi quando gli abbiamo fatto notare come il Ninfeo dell’Aranciera di Villa Borghese – che nella mostra fa da scenario spettacolare alle due opere monumentali – dà un significato simbolico alle sue opere solari, evoca il paradiso. Ha annuito con gioia, non solo a parole, la luce dei suoi occhi era più eloquente di ogni spiegazione.
La pittura di Holliday, una cura dopo la malattia
Siamo tornati, così, alla mostra romana, e ci fa meditare la conclusione di Ratcliff: “I flussi di colore che inondano i dipinti di Holliday ricordano gli splendori che tutti riconosciamo perché, come lui, anche noi abbiamo sperimentato il senso di unione con loro. L’immediatezza e la penetrante energia con cui l’artista presenta questi colori ci aiutano a immaginare un mondo ancora più intenso, più ricco di profondi significati di quello che conosciamo”.
Il commentatore va oltre: “O forse sarebbe più esatto dire che ci dimostra, con l’esempio delle sue opere, come vivere più intensamente il nostro mondo di quanto siamo normalmente capaci”. Ma non ci indica una direzione, tutt’altro: “Se diventa proprio irrinunciabile ricavare un messaggio da uno dei suoi dipinti, potrebbe essere questo: non c’è messaggio, non c’è morale della favola. Perché non c’è una storia, perlomeno non una con un inizio, uno sviluppo e una fine; si tratta piuttosto di un campo di inesauribili possibilità”.
Ma forse un messaggio c’è, e viene da un artista la cui storia ha avuto un inizio, uno sviluppo e un lieto fine nell’approdo romano, mentre il “campo di inesauribili possibilità” aperto per tutti, e anche per lui, oltre a un messaggio è una speranza che aiuta a vivere.
Proprio per questo ci permettiamo di invitarlo a rivedere il suo motto “Painting is a disease or a curse” togliendo la “s” a “curse”, maledizione, trasformandola in “cure”, cioè cura. Ebbene, crediamo che per lui “la pittura è una malattia o una cura”, anzi è stata entrambe le cose nella successione degli eventi della sua vita. Comunque, dopo le “Roman Holliday” del 2016 ci sentiamo di dire che ha cessato di essere una maledizione. Ed ora può affermare di sentirsi “libero di essere dannato e carino quanto serve, di fluttuare, di cadere e rialzarmi allo stesso tempo”. E’ la prova che la cura è stata efficace, eccome!
Info
Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, Via Fiorello la Guardia 6, Roma. Da martedì a venerdì e festivi ore 13,00-19,00 (ottobre-maggio ore 10-16), sabato e domenica 10,00-19,00; lunedì chiuso; ingresso fino a mezz’ora prima della chiusura). Info 06.06.08, www.museocarlobilotti.it, www.museiincomune.it. Catalogo “Frank Holliday”, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, Carlo Cambi Editore, giugno 2019, pp 216, formato 24,5 x 28,5; dal Catalogo sono tratte le citazioni del testo. Cfr. i nostri articoli sull’arte americana: in questo sito, “Lachapelle, l’artista scenografo con nuove opere, alla Galleria Mucciaccia” 24 giugno 2019; in www.arteculturaoggi.com nel 2015: “Lachapelle, la fotografia da set teatrale al Palazzo Esposizioni” 12 luglio; nel 2014: “Warhol. L’artista totale del XX secolo, alla Fondazione Roma” 15 settembre e ”Warhol. Tra la quotidianità e il mito, alla Fondazione Roma” 22 settembre; nel 2013: “Empire, l’arte americana oggi al Palazzo Esposizioni” 31 maggio; nel 2012: sul Guggenheim: “Il museo mecenate dell’avanguardia artistica americana” 22 novembre, “Dall’espressionismo astratto alla Pop Art” 29 novembre, “Dal Minimalismo al Fotorealismo” 11 dicembre; vi si trovano inoltre molti articoli sugli artisti citati nel testo in riferimento a Holliday.
Immagini
“Le immagini delle opere di Frank Holliday, tutte del 2016, sono state riprese da Romano Maria Levante al Museo Carlo Bilotti alla presentazione della mostra, si ringrazia l’organizzazione con i titolari dei diritti – in particolare l’artista, anche per essersi fatto riprendere su nostra richiesta vicino a una sua opera – per l’opportunità offerta; la foto di chiusura del Ninfeo è tratta dal sito web “culture future.net”, si ringraziano i titolari. In apertura, “Magical Thinking”, con l’artista, Frank Holliday; seguono, “Settembre” ed “Elektron”; poi, ““Faces in Golden Rays” e “ “Sunset Strip” ; quindi, “Medusa” e “Phoenx Rising”; inoltre, “Blaze” e “Blush”; ancora, “Battleground” e ” “Femme Fatale” con “Battle Cries and Champagne”“; continua, “Bite and Chew” e “”Threasure Ground” con “East Wind Skies” ; prosegue, ”Run Moon Run”, 295 x 214 cm, e “Nights of the Tiber”, 266 x 457 cm infine.“Sweet Blindness” con “Cold Fire”, più “Wing of Others“, e un angolo dell’esposizione; in chiusura, il Ninfeo dell’Aranciera di Villa Borghese visto dall’interno del salone con le opere monumentali.
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Dear Livingston, “I presume… ” it’s very suitable to use the Stanley’s words when he found the explorer because you are all the same for me very rare and valuable! The reason is that you are a kind and sharp reader because you’ve understood the difference between my comments and many others made for a cold professional commitment, while mine are based on a true cultural passion without ties and fee. So said, your words are the best reward for my efforts, I work full time to give readers my impressions and over all my emotions in front of the artists’s expositions and other cultural events. Your interest in cultural works and in my comments drives me in giving you an information regarding me: there is another my web site where I published my articles till 2019, april, when I opened this site in Word Press system, in that web site there are 500 my articles from 2012, october, the mood is the same that you have appreciated with your post: it’s http://www.arteculturaoggi.com (the final .it instead of .com). I finish my answer with my best thanks for your words very generous – even “amazing”, “masterpiece”, “excellent”! – which are very important for me because in this way you give me a strong stimulus to continue in my efforts to offer readers my comments so appreciated by you. Thank you with all my heart.
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Dear Claude, I hope that your kind words are towards me and my web sire, not for cbd oil indicated in your mail address; in any case, thank you for your attention and consideration. I’m happy if my web site – with wide articles illustrated by many images about art’s work – may be useful to you, because I think that you are interested in cultural themes, as I can understand after your post. You can stumble also upon another my web site, http://www.arteculturaoggi.com (the final .com instead of .it) with 500 articles, also with many images, from 2012, october, to 2019, april, when I opened this web site of Word Press with 60 articles till now. Thank you again, I hope to read other comments with your opinion about the artists’s exhibitions commented in my texts, in which I try to express my knowledge and over all my emotions in front of the works and the life of great Masters. If my efforts meet the preference of the readers as you, I’m very happy!
Questo articolo è scritto molto bene e molto utile.
Se usi Facebook, Instagram, Twitter,…. .(omissis). Baci!
Cara Pamela, nel ringraziarla del suo positivo apprezzamento, mi scuso per l'”omissis”, ma la linea costante e senza eccezioni di questo web culturale è l’assenza di indicazioni pubblicitarie, per cui non è stato possibile approvare la sua pur discreta indicazione. Mi auguro di vedere ulteriori suoi commenti, indicandole anche l’altro mio sito web ugualmente in campo artistico e culturale, http://www.arteculturaoggi.com, ci sono 500 articoli dall’ottobre 2012 all’aprile 2019 allorchè ho aperto anche il sito attuale con i nuovi articoli. Grazie ancora dell’attenzione, e scusi se ho dovuto “oscurare” la seconda parte del suo cortese messaggio.
Have you ever thought about creating an ebook or guest authoring on other sites? I have a blog based upon on the same ideas you discuss and would really like to have you share some stories/information. I know my visitors would value your work. If you’re even remotely interested, feel free to send me an email.|
Dear reader, my articles are open to comments of who wants to express his opinion about the exhibitions I see and describe and the artists I study giving the readers my knowledge and my emotions towards their life and art. In this field I’m disposal to contacts and so on, with all interested in culture and art. Thank you for your attention and your positive valuation of my works. totally free without any tie and fee, because it isn’t based on professional commitment but only on true and genuine passion. So I have a strong satisfaction when I have some demonstration that my effort is recognized and rewarded in this way by the readers as you; obviously if you are more interested in art and culture then in cbd oil that I see in your mail address.
Hey I know this is off topic but I was wondering if you knew of any widgets I could add to my blog that automatically tweet my newest twitter updates. I’ve been looking for a plug-in like this for quite some time and was hoping maybe you would have some experience with something like this. Please let me know if you run into anything. I truly enjoy reading your blog and I look forward to your new updates.|
Dear Veazie, I want to express my regret being unable to give you useful information about the widgets for the web site; even for my site I utilize only the current form presented by Word Press and till now I haven’t tried to implement more spectacular graphic visions. That said, i Thank you for your appreciation, the words “I trkly enjoy reading your blog and I look forward to you new updates” are for me the best reward for my efforts in giving readers interested as you are wide comments on art’s exhibitions and artistic masters. These efforts are supported only by my passion for art and culture without any tie and fee, and also without a professional commitment. So I think to meet your interest giving you the information that I’ve another web site in the art and culture field, it’s http://www.arteculturaoggi.com (the final .com instead of .it), where are 500 my articles fro, 2012, october, till 2019, march when I’ve opened this site of Word Press for the new articoles.
Howdy I am so happy I found your webpage, I really found
you by mistake, while I was researching on Digg
for something else, Regardless I am here now and would just like to
say kudos for a marvelous post and a all round thrilling blog (I also love
the theme/design), I don’t have time to read it all at the minute but I have bookmarked it and also included your RSS feeds,
so when I have time I will be back to read a lot more,
Please do keep up the fantastic b.
Dear Collette, latins said that’s a “felix error” a mistake like yours in researching other blog and stumbling in mine, because you say that after this hindrance you are happy, and you use beautiful words like “kuds” and “marvelous”, “thrilling” and “love” towards my blog and me. You go over this very very positive evaluation, when you say that in fact you’ve bookmarked my blog and you’ll read a lot more when you’ll have time. I have in my mind the problem of the short time disposal for the reader busy in other works, and so I add a lot of images to give an idea also to hurried readers; but my art-stories are full of the information I have and over all in them I put not only my impressions but also my emotions that I try to transmit to the reader. And I am very happy if my efforts – voluntary and free, without any commitment, tie and fee – meet a reader as you’re, who merits my passionate engagement. The same efforts and engagements are in another my blog, http://www.arteculturaoggi.com, the former blog before the present (only the final different, .com instead .it) with 500 my articles from 2012 october till 2019 april when I opened this new blog of Word Press, leaving open the other as an archive; I give you this indication having seen your interest. To answer your final request I promise you to keep up my blog and thank you for your generous words till the last, “fantastic”. Fantastic is you, dear reader Collette!
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Hello just wanted to give you a brief heads up and let you know a few of the pictures aren’t loading correctly. I’m not sure why but I think its a linking issue. I’ve tried it in two different internet browsers and both show the same results.|
Hello there, You have done an incredible job. I’ll definitely digg it and personally recommend to my friends. I’m confident they’ll be benefited from this web site.|
Dear Blumkin, I don’t know how to thank you for your very positive evaluation, expressed by words like “incredible” “definitely digg” and over all “recommend to my friends”; with the final consideration that “they’ll be benefited from this web site”. I’m happy in seeing that a reader as you’re is not only very interested in art and culture, but also he finds in my articles true benefits; it’s the best reward for my efforts in giving readers as you information, impressions and my emotions after having visited the art’s expositions like “Holliday’s roman holidays”. Having you such an interest I think that you can appreciate my indication of another my blog, with 500 my articles from 2012, october, till 2019, april, when I opened this new blog leaving open as archive the former, http://www.arteculturaoggi.com (.com instesd .it, the final of blog’s address). Thank you very much again, dear Blumkin! .
Heya i am for the first time here. I found this board and I in finding It truly useful & it helped me out a lot. I’m hoping to present one thing back and help others such as you helped me.|
Dear Valentine, your words are very important because you recognize the utility of art and culture, it’s no common attitude in these times which are turned only towards material and not spiritual utilities. Are important your words in general terms, and peculiarly for me who sense rewarded my efforts in transferring readers as you my knowledge and my emotions in front of the greatest artists’s works seen visiting art’s expositions, linked to their world. In this way you aid me and I’m happy to give you an aid who can be larger if you want to see also another my web site, http://www.arteculturaoggi.com (final .com instead of .it) with 500 my articles from 2012, october, till 2019, april, when I’ve opened the present Word Press’s web site. Thank you again very much for your attention and appreciation.
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Dear Grom, if this is reader’s name, thank you for your very kind comment, short as the Ungaretti’s shortest poetry, the famous “m’illumino d’immenso” and expression of your sensibility towards art and culture. So I advise you to see also another my web site, Aruba’s http://www.arteculturaoggi.com with 500 my articles from 2012, october, till 2019, april, when I opened this Word Press’s web site. I hope that you can give me in the next times other your omments
very informative
Dear Tinchula, I repeat for you the similitude used answering a former reader, Grom, who posted a comment different by yours but in the same two words, I quote for you too the shortest Ungaretti’s poetry, “M’illumino d’immenso”, very famous and tempting. And having seen your interest in art and culture I think that you can appreciate if I advise you to open also another my web site, Aruba’s http://www.arteculturaoggi.com (final .com and not .it as the preset) with 500 my articles from 2012, october, till 2019, april. Thank you for your appreciation, if you’ll send other comments in the future I’ll be happy.
Heya i am for the first time here. I came across this board and I find It truly useful & it helped me out a lot. I hope to give something back and aid others like you aided me.|
Dear Baladejo, I repeat for you my answer to similar former comment by another kind reader. Valentine, who posted the comment three days ago, on 11 april. Your words are very important because you recognize the utility of art and culture, it’s no common attitude in these times which are turned only towards material and not spiritual utilities. Are important your words in general terms, and peculiarly for me who sense rewarded my efforts in transferring readers as you my knowledge and my emotions in front of the greatest artists’s works seen visiting art’s expositions, linked to their world. In this way you aid me and I’m happy to give you an aid who can be larger if you want to see also another my web site, http://www.arteculturaoggi.com (final .com instead of .it) with 500 my articles from 2012, october, till 2019, april, when I’ve opened the present Word Press’s web site. Thank you again very much for your attention and appreciation.
Hi are using WordPress for your blog platform? I’m new to the blog world but I’m trying to get started and set up my own.
Do you need any coding knowledge to make your own blog?
Any help would be greatly appreciated!
Dear Tabithapetro, you’re the first reader who tells me to use Word Press as I do, , but I can’t give any technical information because I use the simplest form in my blog while the provider offers a lot of possibilities to improve the aesthetic appearance with spectacular graphic and colored solutions; so I haven’t neither elements nor knowledge to code in this field a part, as I said, the basic elements to administer my web site. At the end I want also to advise you, if it’s in your interest as I think, another site with 500 my articles from 2012, october, till 2019, april, is http://www.artculturaoggi.com (final ,com instead .it ad the present site), I left open that site when l opened the present site for the new articles.Thank you for your attention and excuse me because I don’t give you the hoped help, but it’s impossible for me going over my very low knowledge in the technical field.
Terrific work! That is the kind of info that are meant to be shared across the internet.
Disgrace on the search engines for not positioning this submit upper!
Come on over and visit my web site . Thanks =)
Dear reader, I haven’t understood what’s the “terrific work” and the “disgrace”, words not applicable to art and culture. Internet is a very wide world with the most different web sites, mine wants to offer long articles for the thoughtful reader with many images for the runner reader who hasn’t time or desire to read the text. I don’t know yet your site. With a new reference to me I can advise you also another site with 500 my articles from 2012, october, till 2019, april, is http://www.artculturaoggi.com (final ,com instead .it ad the present site), I left open that site when l opened the present site for the new articles.
This really answered my problem, thank you!
Dear Mutter, you can’t think how is rewarding for my efforts your appreciation, I try to trasmitt my readers my knowledge and over all my emotions in front of the artists’s works and wold, and when I see that a reader as you has had some satisfaction I’m very happy. I advise you, seeing your interest in art and culture, to open also another my web site with 500 my articles fron 2012, october, till 2019, april, leaved open although I’ve opened the present site for the new articles. Thank you to you, sincerely!
Sipariş Kitap Ikinci El Kitap Kapıda Ödeme
Dear Nilaalberts, It’s incomprehensible your comment, please explain it with another post.
Dear Purinton, am I who say thank you very much for your interest in my web site, and at this regard I advise you also another site with 500 my articles from 2012, october, till 2019, april, is http://www.artculturaoggi.com (final ,com instead .it ad the present site), I left open that site when l opened the present site for the new articles.
Wow that was unusual. I just wrote an really long comment but after I clicked submit my comment didn’t show up. Grrrr… well I’m not writing all that over again. Anyhow, just wanted to say excellent blog!|
We are a group of volunteers and opening a brand new scheme in our community. Your web site provided us with useful info to work on. You have done an impressive process and our entire group will probably be grateful to you.|
When I originally commented I clicked the “Notify me when new comments are added” checkbox and now each
time a comment is added I get several emails with the same comment.
Is there any way you can remove people from that service? Thank you!
Hey there! I simply want to give you a huge thumbs up for the excellent
info you have got here on this post. I’ll be coming back to your website for more soon.
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