Ritratti di poesia, 1. La 12^ maratona poetica al Tempio di Adriano

di Romano Maria Levante

“Ritratti di poesia” è sempre puntuale all’appuntamento annuale da oltre un decennio:  il 9 febbraio 2018 al Tempio di Adriano si è svolta la dodicesima maratona poetica organizzata dalla “Fondazione Terzo Pilastro “, presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele, con varie sezioni all’interno della giornata di letture di poesie degli autori introdotti da conversazioni-interviste che hanno testimoniato  sulle infinite vie che portano alla poesia a livello nazionale e internazionale.

Come sempre, diversi intervistatori si sono succeduti sul palco nelle comode poltroncine conversando con i poeti nelle tante sezioni. Tra loro l’onnipresente Vincenzo Mascolo, curatore inappuntabile e instancabile della manifestazione, assistito da un “timer”  seguito con precisione moderata dalla necessaria flessibilità;  e sono state presentate forme di contaminazione creativa della poesia con altre espressioni artistiche.

La scenografia quest’anno a prima vista sembrava evocare “Tempi moderni” di Charlie Chaplin,  guardando meglio si poteva accertare che le grandi ruote dentate non erano gli ingranaggi oppressivi delle macchine che ingoiano il lavoratore nei loro cicli infernali, ma quelli ingigantiti dell’orologio che segna il trascorrere del tempo. Non si sa se più rassicuranti o meno, ma questo dipende dall’età dell’osservatore, e almeno nella prima parte vi erano molti giovanissimi con la voglia di vivere e di bruciare le tappe, per cui è al cronometro dello starter che facevano pensare.

Emanuele, ideatore, promotore e motivatore

Come sempre, promotore e motivatore,  il presidente della Fondazione Terzo pilastro, Emmanuele F. M. Emanuele, che alle molteplici attività di vertice  nel mondo della finanza, dell’arte e della cultura, oltre che nello sport, aggiunge  quella di poeta ad alto livello come dimostrano i premi ricevuti dalle sue numerose raccolte poetiche, rappresentate anche al  Teatro Quirino in una serata indimenticabile di alcuni anni fa. 

Ha ideato la manifestazione nel 2006 e da allora è andata in crescendo nell’approfondire i modi in cui la poesia mantiene la sua vitalità pur in un mondo così cambiato soprattutto per i giovani,  che vengono sempre più coinvolti nella kermesse con spazi riservati a loro, come l’incontro iniziale degli alunni di scuole romane con grandi poeti, lo “slam poetico”  con tanto di votazione della giuria di giovani, il premio alla poesia nei 140 caratteri di twitter. La platea del Tempio di Adriano, la storica sede monumentale della maratona poetica, è affollata di giovani delle scuole che fanno il tifo per la poesia. Incredibile ma vero! 

Nell’intervento introduttivo Emanuele ha ricordato la sua ferma convinzione che la poesia debba avere la stessa presenza delle altre forme artistiche – le arti visive, il teatro e il cinema, la musica e la danza –  convinzione che è stata alla base dell’iniziativa e della sua crescita nel tempo:  è riuscita a mobilitare interesse e partecipazione anche nel campo dei giovani e delle scuole, diventando un riferimento poetico  a livello internazionale, inoltre ha dimostrato con apposite performance di artisti di eccellenza la possibilità di contaminazioni creative con le altre arti. 

Per molti anni ha avuto il richiamo per i giovani del concerto di chiusura da parte del cantante del momento, preceduto da una conversazione  sulla poesia nella canzone, ricordiamo l’entusiasmo dei giovani fan per Lucio Dalla, Francesco de Gregori, Fiorella Mannoia. 

Nel rivendicare  il cammino compiuto,  ha espresso l’auspicio che la manifestazione prosegua anche il prossimo anno, dopo il termine della sua Presidenza, sebbene le esigenze della Fondazione siano molteplici estendendosi al vasto mondo dell’assistenza anche sanitaria e della ricerca, ma “non va dimenticato che la poesia è parte integrante del mondo della cultura”  è “l’arcobaleno del mondo dell’arte” e “attiene al sentimento dell’uomo”.

Emanuele ha saputo esprimerlo con versi quanto mai toccanti, nel componimento  “Il mistero della poesia”: “A volte la poesia,/ che è la mia vita,/ mi abbandona./ Per tanto tempo, infinito,/ e io credo che non torni mai più./ Sfioriscono i ricordi delle montagn/ dei miei boschi, dei deserti che ho amato  e percorso,/ per anni,/ i fiumi che ho guadato/ e gli occhi di donne che ho incontrato,/ Come un mistero tutto sparisce e diviene lontano/ come se non mi appartenesse./ Ma un giorno,/  senza preavviso,/ senza una ragione,/ nel silenzio,/ quando mi guardo dentro,/ la poesia ritorna con il suo incanto/ e fa sparire la mia altra vita,/ che non è la mia in verità/ ma quella di un altro”.

I  premi nazionale e internazionale “Ritratti di poesia” 

Si inizia come sempre con “Caro poeta”, incontro poetico di studenti delle scuole romane, quest’anno  i ragazzi dei licei Visconti, De Sanctis e Machiavelli hanno confrontato le loro emozioni poetiche  con tre grandi poesti Maria Grazia Calandrone, Rosa Pierno e Terry Olivi,  di cui vogliamo citare alcuni  versi ispirati.

Per Maria Grazia Calandrone,  nella poesia “Come giacinti nella luce di aprile”, dalla raccolta “Il bene morale” ed. Crocetti, si conclude così “un’intera giornata di aprile”: “e adesso, nel rosaceo stupendo della sera, ora che i muri/ esalano un calore umano/ tra le tenere fruste dell’erba, e un sentore di viole/ spande il suo irrazionale/ alito tra gli sguardi, rivivi il rettangolo di cielo e di marmo/ della soglia, fermo nel dolce male della tua grazia”.

 Nella poesia inedita di Rosa Piperno, “Icaro caduto”,  troviamo nell’ultimo verso la figura mitica come avremmo voluto si concludesse il suo folle volo:  “La vagabile stella sull’esofago/ preme portando seco la novella/ nel torcere d’un giro voltò corso/ e lesto mi ritrovo sul torto viale./ La stellata sfera, col mondo di sopra capovolto,/ mi convince dell’avvenuto viaggio/ io, pastore, dell’erratica via,/ atterrato Icaro con ali”. 

Infine Terry Olivi  in “La mezzanotte di San Silvestro”, dalla raccolta “Nell’indaco notturno, Dialogo di un anno”, La vita felice: “Sta per iniziare l’anno nuovo,/ un caleidoscopio di colori/ di fuochi d’artificio/ anemoni d’aria/ coralli aperti e fiori/ per lo skyline accesi…../ un aaugurio, una speranza/ di smeraldo, un dream show/ per l’anno così giovane./ Una mongolfiera dei desideri/ lenta si perde vagabonda/ là dove ieri s’inarcava l’arcobaleno./ Dal corridoio ci parliamo/ come sempre”.

Si può immaginare il tifo dei compagni di scuola in platea mentre i loro “ambasciatori” della poesia sono sul palco a tu per tu con la terna di poeti affermati! Ma sale al diapason con il  “Premio  Ritratti di poesia 140”, il numero delle battute di “Twitter”, il “social network ” in nome del quale si sperimenta la sintesi estrema anche nella poesia, la giuria è composta da Franco Buffoni, Carmen Gallo e Maddalena Lotter. . Vincitore del premio nazionale Alessandro Modeddu, vincitore del premio europeo lo sloveno Ales Judenko.

 In questo clima  l’omaggio a Bob Dylan, la cui arte si colloca tra canzone e letteratura tanto che gli è stato assegnato il premio Nobel. Robert Politoè stato intervistato da  Damiano Abeni suo traduttore con Moira Egan,  sulla base di un libro che attinge al suo archivio personale.  Il grande poeta, è stato detto, deve scrivere tanto, su un ampio spettro di temi, con originalità, e soprattutto deve farlo sempre, una piccola lezione per i poeti della domenica. Ecco alcuni versi dalla sua poesia “Shooting Star”: che prende il titolo dalla celebre canzone in cui Dylan canta “I seen a shooting star tonight and I thought of you”: “… le spedisce poesia d’amore nel solito/ stile anni ’60, e per lei è un onore mostrarle a chi capita./ …  Il glamour dei rovinati, ma quanto più/ gratificante per lei non essersi inventata tutta/ quella farragine fumosa per solitudine, follia, o/ per soldi, e stamattina svegliarsi accanto a uno/ che ti eprsuade di aver inciso ‘Shooting Star’ solo per te”.

E’ giunto il momento del “Premio Fondazione Terzo Pilastro Ritratti di Poesia” conferito a Donatella Bisutti, lo consegna Emanuele presentandone la poetica. Ha esplorato l’inconscio cercando la conoscenza anche attraverso il misticismo e i misteri greci, fino al recente approdo al piano esistenziale e sociale in senso lato.  A quest’ultimo piano appartiene la poesia “Il mendicante”. Dinanzi a lui,”l’apparizione che toglie il fiato e fa tremare le gambe/…Resti stupefatta e trattieni,/ nella tua mano uncinata/ la moneta/ L’unica che ancora  possedevi/ Tutto si è illuminato d’un tratto/ sulla strada di Gerusalemme/ le cui porte – ora lo sai – ti saranno/ per sempre precluse”. Citiamo anche “Vivendo”: “Contro il vetro/ il disegno di un respiro/ – prima e dopo, invisibile”, e “Paura”: “Non della morte, ma/ della metamorfosi/ accettare di privarsi di sé/ come acqua che si lasci versare/  e prende forma da ciò che la contiene/ e corre via – e l’assorbe la terra/ ed è e non è più – senza pena, forse/ eppure non va persa./ Lenta, arrischiata/ ogni cosa matura/ per un attimo/ di colma beatitudine/ poi trabocca/ come l’acqua di un vaso/ fugge la pienezza”.

 Un “Premio speciale per Guido Ceronetti”  nel quale il senso doloroso della storia si intreccia con il pensiero, viene letta la “Ballata dell’angelo ferito”, dedicata al “coraggio di Eluana Englaro”: “Urlate urlate urlate urlate/ Non voglio lacrime. Urlate./ Idolo e vittima di opachi riti/ Nutrita  a forza in corpo che giace/ Io Eluana grido per non darvi pace/… ero troppo felice? Mi ha ghermita/ Triste fato una notte e non finita/ … Ho bussato alla porta del Gran Prete/ Benedetto Santità fammi morire/…Ho bussato alla porta del Dalai Lama./ Tu il riverito dai gioghi tibetani/… Ho bussato alla porta del Tribunale/ e il Giudice mi ha detto sei prosciolta/ … Ho bussato alla porta del Signore/ Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare/… Ho bussato alla porta del padre mio/ Lui si risponde! Figlia ti so capire/…  Cittadini, di tanta inferta offesa/ Venga alla vostra bocca il sale amaro./ Pensate a me Eluana Englaro”.  Restiamo senza parole, non aggiungiamo altro. 

Il  “Premio Internazionale Fondazione Terzo Pilastro Ritratti di Poesia”  viene consegnato alla fine ad  Ana Luisa Amaral, una poetessa portoghese le cui raccolte di poesie sono in equilibrio tra realtà e immaginazione, partendo dalla quotidianità nella quale ricerca il significato profondo affidandosi alla poesia, ammira la bellezza del creato.

L’ha presentata la traduttrice Livia Apa, come faranno nella “Poesia sconfinata” di poeti stranieri, e abbiamo trovato di grande significato la simbiosi poeta-traduttore che va ben oltre la versione scritta.  Ecco alcuni suoi versi, iniziando da “Quasi sonetto d’amore”: “Ma parliamo di pagine, non parliamo di corpo/ perché altrimenti parlerei dei tuoi occhi,/ e ci metterei altri due versi, e li farei rimare./ Direi: ‘son perfetti i tuoi occhi./ Perché volano'”. E ancora da “La lettera”: “Signori:/ saranno il dolore  e l’assenza ad avere sapore,/ un certo profumo dolce e atteso,/ in forma di mille occhi./ Poiché guardaste questa mia assenza,/ diceste che da lì creai parole,/  ma non per mia mano./ Nella vostra storia, signori,/ fui solo voce,/ invece di una persona intera/…  E così fui la vostra voce,/ e dolce mito. E nient’altro/ fui per voi/… Voglio dirvi oggi,/ in questo tempo così oscuro,/ ma di un’oscurità diversa da quella che avevo:/ addio./ Lasciatemi nell’oscurità, la mia./ Perché vicina alla mia,/ la vostra assenza, che in me avete innestato,/ è niente./ Vorrei sapere da voi che cos’è l’assenza./ Assenza: io indugio in queste righe./ Dire con quanta oscurità/ la notte si disfa/ e si costruisce”. Infine da “Dettaglio di stile”: “Ora il tempo è questo,/ oscillare lievemente su tele/ o affogare lo sguardo tra/ orizzonti/ Il resto: polvere dispersa,/ ridotta/ a semplicissimo dettaglio/ di stile”.

La poesia nella “Idee di carta”  e nelle “Idee senza carta”

Da questi intensi squarci di altissima poesia passiamo , prima di immergerci nella maratona di “Di penna in penna”, con i poeti italiani e “Poesia sconfinata”, con i poeti stranieri, a un momento molto diverso, diremmo prosaico dando a questo termine non il significato negativo che ha assunto ma quello di declinazione in prosa dei problemi e delle prospettive dell’editoria poetica a stampa. 

Sono le “Idee di carta”,  è la volta di LietoColle e Pordenonelegge, in un incontro con  Michelangelo Carmelliti e Gian Mario Villalta, Maddalena Lotter e Clery Celeste, pubblicano ogni anno 4 opere di poesia nei cosiddetti “libri gialli”. 

Dicono che i poeti nella casa editrice si conoscono tra loro e hanno modo così di interagire e condividere il loro interesse per la poesia, cosa importante, commentiamo, dato che il poeta lo si immagina nella solitudine, chiuso in se stesso e nel proprio ambiente, l’occasione di aprirsi con altri poeti ha un valore straordinario, amplificato al massimo dall’apertura nei “Ritratti di poesia”. Questo fa pensare che la manifestazione non ha solo un’importanza unica nel dare visibilità  e fruibilità alla poesia nei riguardi del grande pubblico, come ha detto Emanuele, ma anche una funzione maieutica nel fare aprire i poeti come si vede nelle interviste, e metterli in contatto tra loro per di più su un palcoscenico prestigioso. C’è un problema di equilibrio nelle scelte editoriali,  si è detto nell’incontro, il bisogno di recuperare la memoria e nello stesso tempo di inventare tenendo conto delle nuove esigenze giovanili.

 LietoColle lo fa sperimentando nuove forme di comunicazione che la pongono all’avanguardia tra le piccole case editrici  e consentono i valorizzare i testi poetici anche mediante immagini.  Promuove approfondimenti fino alla “lectio magistralis” di autorevoli poeti, le scelte editoriali  sono condivise da una cerchia di collaboratori qualificati.

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 Collegato al territorio è “Pordenonelegge”,  creata  negli anni ‘2000 dalla Camera di commercio locale con le associazioni di categoria  del Nord Est come strumento di promozione e diffusione della cultura, la “Festa del libro”  che si tiene in settembre, è la manifestazione di punta, il motivo della mobilitazione. Vi sono le sezioni “La voce della poesia” e “Festa della poesia”,  “Vivere di poesia”, i siti internet “I poeti sono vivi” e “Pordenone poesia community” , e altro ancora.

Ai giovani soprattutto sono state dedicate le “Idee senza carta”, per la prima volta in aggiunta alle “Idee di carta” proposte ogni anno, una novità positiva l’adozione dei sistemi più avanzati per diffondere un genere tradizionale come la poesia. I rappresentanti di tre siti on line ne hanno parlato con un entusiasmo ammirevole. 

Maria Borio ha parlato di  “Officinapoesia/Nuovi argomenti”, dove si trovano in anteprima alcuni estratti del libro-intervista di  Franco Buffoni e Marco Corsi, il primo lo abbiamo citato nella giuria del premio “Ritratti di poesia 140” , ci teniamo a sottolinearlo per evidenziare legami e richiami nel mondo poetico, non è la sola anticipazione, anche quella dei testi del carteggio tra Alba de Cespedes e Libero de Libero.

“Internopoesia”, rappresentato da Andrea Cati, si apre con una galleria di 21 volti, seguono poesie scelte di 10 poeti, Salvatore Quasimodo apre la serie. E’ nato nel 2014 con la missione di promuovere e divulgare la poesia di autori italiani e stranieri mediante la collana “Interno libri”, ne fa parte la poetessa Maria Grazia Calandrone, che ai “Ritratti di poesia” ha incontrato gli studenti dei licei romani, come abbiamo visto. 

Anna Maria Curci di “Poetarum Silva”, con la formula tedesca “Nie wieder zensur in der kurnst”, ha spiegato che si tratta di un collettivo che offre una visione ampia della poetica contemporanea nelle sue diverse sfaccettature come ponte tra passato  e presente.  Spazia tra poesia e narrativa, pittura e fotografia, cinema e musica. E’ una testata giornalistica  con 9 redattori e 13 collaboratori descritti in ampi profili.

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“Poesia/RAI News”  è il primo blog della RAI dedicato alla poesia, ne ha parlato l’animatrice Luigia Sorrentino, il taglio è giornalistico da “news”, con rubriche quali “altre scritture” e “appuntamento”, “arte e poesia” e “Autoritratto”, “curiosità” e “intervista”, “la traduzione della poesia” e  “nello scaffale”, “nuove uscite” e “notti d’autore”, “opera prima”  e “opere inedite” fino a “Letture di Luigia Sorrentino” .

Dopo questa contaminazione della poesia con la telematica più avanzata dei blog su Internet un’altra contaminazione, sulla scia di quelle che i “Ritratti di poesia” hanno presentato in passato, tra poesia e pittura, poesia e ginnastica artistica, poesia e musica.Si tratta del “Canto a voce sola”  del soprano Sabina Meyer, con Simone Colavecchi alla tioba, fasciata da un elegantissimo lungo abito dorato ha dato voce alla “Lettera amorosa” di Claudio Monteverdi su testo di Claudio Achillini,  nella contaminazione della poesia d’amore con musica e canto.

D’altra parte è un’artista poliedrica,  anche scrittrice, presente nella musica contemporanea come in quella barocca e anche come improvvisatrice, compone lei stessa canzoni su testi poetici di autori contemporanei e ha pubblicato testi di narrativa e saggistica su argomenti legati alla musica e in particolare alla tematica della voce. 

La scelta della “Lettera amorosa”  viene presentata così: “Con l’introduzione del canto a voce sola a opera di Claudio Monteverdi l’io è messo al centro dell’universo, la parola recitar cantata diventa udibile in ogni sua sfumatura e più sottile risonanza per penetrare nell’orecchio di chi ascolta, muovendone gli affetti. Il cantante è trasportato a sua volta dal potere della parola e traghetta se stesso e il pubblico in un mondo di sguardi, caducità, estasi, sospiro”.

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 Il “Canzoniere” di Lello Voce

La contaminazione finale, quella con cui si è chiusa l’intera manifestazione “Ritratti di poesia”, quasi a voler celebrare con l’ingresso della “star” al termine per l’ovazione finale è la nascita di “Canzoniere”, nel quale convergono musica, poesia e disegno in particolare nello stile dei “comics”: stampa e CD uniti per questo incontro di forme d’arte con cadenza periodica, i primi due volumi con CD  pubblicati da “Squilibri Editore” , in occasione della presentazione ufficiale che c’è stata proprio nei “Ritratti di poesia” dove è di casa il protagonista di questa iniziativa editoriale innovativa, Lello Voce,  scatenato conduttore negli scorsi anni del “Poetry Slam” , concorso poetico tra giovani con votazione della giuria quest’anno non riproposto, che ha animato anche con poeti di varie nazionalità in centinaia di manifestazioni, è presidente della Lega italiana Poetry Slam, scrittore, poeta e altro ancora;  con lui Canio Loguercio, musicista  e performer.

 Crediamo meriti di essere riportata integralmente la presentazione di questa iniziativa,  non estemporanea ma meditata, non meramente commerciale ma culturale, non effimera ma, lo auguriamo di cuore, duratura:  “Canzoniere: perché la poesia nasce musica, non già accompagnata dalla musica. O forse sarebbe più giusto dire che la musica è l’articolazione della stessa voce umana. E il linguaggio stesso nasce cantato, o direttamente poetico,come voleva Giambattista Vico, e sin dall’inizio non serve a comunicare una risoluzione momentanea, ma a rendere una concettualizzazione disponibile a un’intera comunità una volta per tutte. A farla memorabile. Canzoniere: perché durante i pochi secoli in cui è parsa imporsi al civiltà alfabetica, la poesia è sempre in verità sopravvissuta altrove. E sempre per lo più fra le pieghe della cultura popolare , che non ha mai smesso di investirla della sua funzione di memoria vivente. E l’ha, letteralmente,come qui, illustrata immaginando che le bande dessinée, la striscia di immagini, sia come uno spartito che traduce l’orecchio in occhio, un occhio mobile, in nome del tempo e della durata. Canzoniere: perché occorre oggi reperire, anche nell’amnesia chiassosa della cultura a classe unica che ci spetta, la presa di respiro necessaria per ridare parola al mondo. Canzoniere: perché rispettare la tradizione è oggi, necessariamente, tradirla, travisarla, trasformarla. Ma anche farne vendetta”.

Un finale pirotecnico questo, il lancio di qualcosa di nuovo con solide radici culturali che affianchiamo, “mutatis mutandis” ai blog poetici di cui abbiamo parlato, che sono, con il “Canzoniere”, le grandi novità  particolarmente gradite ai giovani presentate nei  “Ritratti di poesia 2018”. E’ il botto finale dei fuochi d’artificio poetici di una intera giornata.

Non termina qui il nostro resoconto perché, a differenza degli scorsi anni, abbiamo preferito riunire le parti omogenee rispetto all’alternanza scandita dal “timer” per alleggerirne il peso, con il cambio di passo ogni volta. 

Sono state commentate finora  le 6 sezioni intervallate dalla sfilata di poeti,  ora si tratta di entrare nel vivo della poetica nazionale  con le 10 parti di Di Penna in penna” e della poetica internazionale con le 7 parti di “Poesia sconfinata” distribuite in tutto l’arco della lunga giornata al “Tempio di Adriano”. Lo faremo prossimamente.  

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Info

Tempio di Adriano, Piazza di Pietra, Roma. Compendio della Fondazione Terzo Pilastro – Roma e Mediterraneo,  Ritratti di Poesia. In viaggio con la Poesia”, dodicesima edizione 2006-2018, manifestazione a cura di Vincenzo Mascolo, 9 febbraio 2018, pp.70, formato 20 x 20. Il  secondo e ultimo articolo uscirà in questo sito il  5 marzo p. v.. Per le manifestazioni degli anni precedenti cfr. i nostri articoli: in questo sito, 3 marzo 2017 “Ritratti di poesia, 11^ maratona poetica al Tempio di Adriano”, 19 febbraio 2016 “Ritratti di poesia, 10^ maratona poetica al Tempio di Adriano”,  15 febbraio 2013 “Ritratti di poesia, al Tempio di Adriano con la Fondazione Roma”; in “fotografia.guidaconsumatore.com”, 30 gennaio 2012 “Ritratti di poesia anche fotografici al Tempio di Adriano”, e in “cultura.inabruzzo.it”, 9 maggio 2011 “‘Ritratti di poesia’  al Tempio di Adriano” (questi due siti non sono più raggiungibili, gli articoli saranno trasferiti su  altro sito)..

Foto

Le immagini sono state riprese da Romano Maria Levante al Tempio di Adriano nel corso della manifestazione, si ringrazia la “Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo” per l’opportunità offerta.  Gran parte delle fotografie di vari momenti della manifestazione sono intervallate da particolari, che non citiamo, degli allestimenti scenografici a cura di Enrico Miglio. In apertura, la consegna del  premio per la poesia italiana alla poetessa Donatella Bisutti dal parte del Presidente Emmanuele F. M. Emanuele; seguono, il presidente Emanuele nel suo interventoe lapoetessa portoghese Ana Luisa Amaral premiata per la poesia internazionale  mentre legge le proprie poesie; poi, il pannello dei “volti dei poeti”  di Rocco Micale,  e “Idee senza carta”, Vincenzo Mascolo dialoga con (da sinistra) Alessandra Cati, Anna Maria Curci, Luigia Sorrentino e Maria Borio; quindi, Hala Mohammad con la traduttrice Elena Chiti, e il poeta Beppe Mariano mentre legge le proprie poesie; infine, “Canto a voce sola”,  la soprano Sabina Meyer accompagnata alla tiorba da Simone Colavecchi nella “Lettera amorosa” di Monteverdi e, in chiusura, una visione della sala.

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