Albania e Serbia, verso l’Expo, al Vittoriano

di Romano Maria Levante

Sono di scena Albania e Serbia, due paesi a noi vicini al Vittoriano, nel programma “Roma verso Expo”, con la presentazione  in due mostre quasi in contemporanea, dal 9 novembre al 9 dicembre 2014 . l’Albania nella Sala Zanardelli, ingresso piazza Ara Coeli, dal 5 al 16 dicembre sempre 2014 la Serbia nella Sala Giubileo  Ala Brasini ingresso Fori Imperiali. L’intero  programma è promosso da Roma Capitale, con la Regione Lazio, l’Unioncamere e i ministeri interessati, realizzato da “Comunicare Organizzando” di Alessandro Nicosia e da Zétema -Progetto Cultura.

Il progetto “Roma verso Expo”

Nel complesso monumentale le due esposizioni seguono le due precedenti, dello stesso programma “Roma verso Expo”, su Egitto e Slovenia, che a loro volta sono state precedute dalla mostra su San Marino, mentre il 2015 inizierà con la mostra sul Vietnam.  All’aeroporto di Fiumicino la presentazione di Kuwait e Israele negli stessi mesi del 2014 e del principato di Monaco  all’inizio del 2015.  Un programma molto fitto come si deve a una manifestazione di risonanza mondiale quale è l’Expo, con 140 paesi partecipanti e oltre 60 milioni di visitatori

La partecipazione di Roma all’evento che si svolge a Milano è ritenuta fondamentale per il suo ruolo di capitale, con la presenza delle ambasciate di tutti i paesi e degli Istituti di cultura, e per la forte attrazione della città eterna con il suo immenso patrimonio storico, archeologico e artistico.

Il complesso del Vittoriano è molto di più di una sede espositiva, anche se la sua struttura monumentale ha spazi quanto mai adeguati; è il simbolo dell’italianità, l’altare della patria, quindi quanto di meglio per la presentazione di  nazioni e  culture, in un ideale confronto; l’aeroporto di Fiumicino, dove si svolgono altre presentazioni, per  motivi ben evidenti è anch’esso molto adatto nella sua funzione di collegamento con il transito di milioni di viaggiatori di ogni nazionalità.

L’Albania                                

“L’Albania del cielo e del profondo blu” è il titolo della mostra che presenta il paese al di là dell’Adriatico, “fotografandone” le bellezze naturali. Abbianmo usato questo verbo perchè è una mostra di splendide fotografie, una galleria di visioni suggestive.

Sono spiagge della costa jonica e montagne, le Alpi albanesi con la vetta di Jezerca; valli fluviali e canyon, colline  e pianure, laghi e isole,  flora e fauna;  monumenti bizantini e post bizantini, chiese e monasteri, tesori archeologici. Tutto questo in foto artistiche che fanno pensare a quadri d’autore  Sono state pubblicate in due volumi dal titolo eloquente: “Archeologia albanese dal cielo”. .

L’antichità è il cuore della storia di questo piccolo paese posto in un importante crocevia internazionale, nel quale si sono incontrate diverse civiltà, l’ellenica  e l’illirica, la bizantina e l’ottomana oltre a quella romana. 

Il sito archeologico di Butrinti, che troviamo in diverse fotografie, posto sul lato meridionale del lago dallo stesso nome, che gli antichi chiamavano Pelodes, reca importanti testimonianze di una storia millenaria, ricostruita seguendo Apollodoro, che fa derivare il nome dal greco “bous”, cioè bue, e Dionigi di Alicarnasso secondo il quale il bue sarebbe stato offerto in sacrificio agli dei da Enea in transito verso il tempio di Dodona dopo aver lasciato Troia espugnata e distrutta dagli Achei; ne dà conferma Virgilio nel terzo libro dell’Eneide.

Nel quarto secolo a.C. Butrinti ebbe il massimo sviluppo, poi fu colonizzato da Roma nel 228 e un secolo dopo entrò nella provincia dell’Illiria, nel sesto secolo d.C. infine divenne centro religioso. La sua attrazione non deriva soltanto da questa lunga storia ma dalle sue bellezze naturali, è immerso nel verde lussureggiante e le fotografie esposte ne mostrano tutto lo splendore.

Bellezze naturali e testimonianza storica anche nel Cimitero degli eroi della 2^ guerra mondiale a sud ovest di Tirana, un Memorial posto in un luogo panoramico meta di turisti. Nel Museo storico nazionale della capitale si trovano i reperti del grande conflitto mondiale.

La Serbia

“Itinerarium Serbiae” si intitola invece la mostra di un altro paese a noi vicino, che non punta sulla natura ma sulla storia amtica., e in particolare sulla romanità.

Le attrazioni ambientali non mancano, nella cartina che è stata distribuita  si trova l’invito “scoprite la Serbia!” con esortazioni accompagnate da immagini eloquenti: “Scoprite la Serbia verde con una vacanza dinamica” e “navigate sul Danubio visitando le città”, “immergetevi nell’atmosfera dei villaggi tradizionali” e “gustate le specialità enogastronomiche”  fino all’invito  “scoprite il patrimonio storico-artistico”. Mentre le città, in particolare la capitale Belgrado, secondo l’invito, promettono una vita  notturna “vibrante e animata, in contrasto con la rilassante tranquillità delle province, dove la natura e l’ambiente offrono numerose occasioni di fuga dalla vita metropolitana”.

E’ stata ricostruita da tempo l’immagine di un paese e di un popolo sfregiata negli anni non lontani della dissoluzione della Jugoslavia dagli orribili episodi di “pulizia etnica”; ricordiamo il “mese della Serbia” all’inizio del 2012, con la mostra fotografica al Vittoriano su arte e cultura.

Il fulcro dell’attuale  presentazione è invece il richiamo alle antiche radici di una storia millenaria, alle civiltà scomparse di cui restano tracce nei siti archeologici e nei monumenti, nelle chiese e nei monasteri.  La loro ubicazione nei luoghi più remoti tra le catene montuose,  o nelle valli e alle foci dei fiumi fa sì che l’itinerario culturale si intrecci con quello paesaggistico, la storia con la natura.

Gli imperatori romani ne diventano protagonisti, d’altra parte furono 18 quelli nati nel territorio dell’attuale Serbia, un quinto del totale, più di quelli  nati fuori dell’Italia messi insieme; e il territorio serbo con il Danubio rappresentava il “limes”, il confine dell’impero di valore strategico.

Il titolo della mostra richiama l’iniziativa culturale che collega i luoghi storici e i siti archeologici dell’antica storia romana come erano collegati all’epoca delle legioni sulle rive del Danubio. Non è solo un fatto logistico, sono stati portate alla luce antiche rovine, si sono recuperati reperti, si è ridata vita ad ambiti di grande valore storico, con l’obiettivo di realizzare un percorso di 600 chilometri  come patrimonio culturale per l’Europa e per il mondo.

Al centro della sala, con i busti degli imperatori alle pareti, c’è il grande plastico di una città antica. La mostra presenta “Vinacium”, ne è anche il sottotitolo, capitale della Mesia superiore dov’era la VII legio Claudia, una città che aveva oltre 28 mila abitanti,  di cui gli scavi archeologici hanno portato alla luce i resti, tra cui una necropoli romana con più di 14 mila tombe tra il I e il V secolo, con relativi corredi funerari e affreschi della tarda antichità. Le terme, le porte della città e il mausoleo dell’imperatore Ostiliano sono visibili nel Parco archeologico con l’antico Anfiteatro.

Ci guardiamo intorno, i busti degli imperatori che evocano secoli di storia antica sembrano invitarci,  come prima ci invitavano i richiami alle bellezze naturali e ambientali. Quando storia e natura si uniscono l’attrazione diventa irresistibile, e nel dire questo ripensiamo anche alle splendide immagini dell’Albania, che alla natura della splendida galleria fotografica unisce storia e cultura.

Info

Complesso del Vittoriano, via San Pietro in carcere, Roma. Tutti i giorni, compresi i festivi e il lunedì,  dalle 9,30 alle 19,30, entrata consentita fino a 45 minuti prima della chiusura. Ingresso gratuito. Tel. 06. 6780664.  Cfr. in questo sito i nostri  articoli sul programma “Roma verso Expo”,  per “Egitto e Slovenia”  l’8 novembre 2014; nel 2015 le ulteriori presentazioni, sono previsti il “Vietnam”  a metà gennaio 2015 e l’ “Estonia” all’inizio di febbraio; sull’archeologia albanese il nostro articolo del 12 dicembre 2012 sulla mostra a Roma.

Foto

Le immagini sono state riprese da Romano Maria Levante al Complesso del Vittoriano, alla presentazione della mostra, si ringrazia “Comunicare Organizzando” e Zétema, con le Ambasciate di Albania e Serbia, e  i titolari dei diritti, per l’opportunità offerta. Per l’Albania, in apertura un anfiteatro antico a Butrinti, seguono immagini fotografiche delle bellezze ambientali, dai monti al mare; per la Serbia  busti di imperatori di Roma e, in chiusura, un grande plastico di città romana.