Libri, “piovono” in ottobre, nel segno delle “Parole d’Italia”

di  Romano Maria Levante

L’annuale manifestazione “Ottobre piovono libri” presenta nel 2010 la novità derivante dal suo svolgimento alla vigilia del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, evento che ha suggerito di proporre liberamente un tema a cui ispirarsi nelle iniziative di promozione del libro e della lettura organizzate in lungo e in largo nella penisola nelle località e nei siti più disparati. “Parole d’Italia” è il tema, daremo un’idea della risposta che emerge dal vasto programma di iniziative – oltre 2000 – e specificheremo quelle della regione Abruzzo, quest’anno presente con tutte le sue province.

Lo scorso anno la manifestazione “Ottobre piovono libri” ci diede una spiacevole sorpresa, nessuna iniziativa a Teramo e provincia. Ne parlammo con il direttore generale del MiBAC per le Biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore Maurizio Fallace, ne scrivemmo sulla rivista, inviammo sollecitazioni ai responsabili del settore cultura interessati, l’assessore regionale Di Dalmazio, quello provinciale Di Michele e il sindaco di Teramo Brucchi che ne ha la delega; facemmo anche un’ampia intervista al direttore della Biblioteca provinciale Luigi Ponziani.

Post hoc, non abbiamo l’ambizione che sia propter hoc, quest’anno sono otto le iniziative nella provincia di Teramo, citata nella conferenza stampa di presentazione del 29 settembre 2010 al Ministero per i beni e le Attività Culturali per l’iniziativa di Alba Adriatica legata alla sua origine di nucleo abitativo presso la stazione ferroviaria – ma con la precisa collocazione amministrativa come Tortoreto Stazione, abbiamo precisato – il cui nome non era propriamente balneare, di qui il cambio di denominazione per evocare l’aurora sul mare, e il decollo come località turistica.

La quinta edizione 2010 del mese di promozione della lettura

Il “dove eravamo rimasti” non finisce qui, perché merita di essere sottolineato anche il decollo di una manifestazione che mobilita per un mese intero tutta la penisola alla promozione del libro e della lettura nella campagna promossa dal Centro per il Libro e la Lettura, ma la cui organizzazione e lo svolgimento sono lasciati alle iniziative locali. L’adesione e il sostegno attivo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nonché dell’Unione delle Province d’Italia – il cui presidente on. Bono è intervenuto alla presentazione – e dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani hanno indubbiamente contribuito al crescente sviluppo.

Sorta nel 2006 con 260 adesioni, ha avuto una progressione geometrica raddoppiandole nel biennio successivo raggiungendo le 1100 iniziative nel 2008, poi ancora un 50% di crescita nel 2009 con 1700, mentre quest’anno si sono superate le 2000 iniziative: precisamente sono 2300 con una novità rispetto alla formula di lasciare libera la periferia nell’impostare e organizzare la campagna.

L’autonomia e la libertà di scelta in sede locale restano, sono investite città e località di ogni dimensione, il Centro si limita a promuovere e a registrare le adesioni inserendole nel programma complessivo, in una grande varietà di sedi e modalità espressive: dalle biblioteche, che fanno la parte del leone, ai circoli culturali, dalle scuole alle librerie, dai teatri alle piazze, fino alle stazioni e agli ospedali in diverse ore del giorno per l’intero mese di ottobre. Quest’anno la novità è l’anticipo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia con il lancio del tema “Parole d’Italia” al quale gli organizzatori delle singole iniziative possono liberamente ispirarsi. Una proposta quanto mai opportuna considerando che i Comuni sono stati alla base dell’epopea risorgimentale e dai Comuni possono venire risposte ispirate alla riaffermazione di un’identità che appare fortemente radicata in sede locale e resiste all’omologazione del mondo globalizzato.

“Parole d’Italia”, dunque, nei tanti “luoghi d’Italia” che partecipano alla campagna, ed ecco il risultato: sono 500 le iniziative riferite a una “parola” nella quale si riassume lo spirito unitario, sia essa un personaggio o un evento storico, un monumento o un oggetto, in altri termini un simbolo. La risposta ottenuta fa pensare che venga raggiunto la finalità per la quale è stato proposto tale riferimento: “Un riconoscimento della natura plurale e policentrica del nostro paese e delle sue numerose identità culturali – afferma il Centro per il libro e la lettura – con l’obiettivo finale della compilazione di un lessico italiano d’inizio millennio, rivolto al futuro ma selezionato partendo da quegli elementi che caratterizzano il panorama delle culture e delle tradizioni locali”.

Questa circostanza ha fatto cambiare il logo: dall’ombrello aperto con la concavità rivolta verso l’alto per raccogliere la pioggia di libri, al profilo della penisola con le singole regioni dove spuntano grandi occhi ad indicare, in un’immagine quasi surrealista, l’interesse alla lettura.

Le iniziative in Abruzzo per il mese di ottobre

Volgendo lo sguardo alle province d’Abruzzo, cominciamo con la “new entry” rispetto allo scorso anno, Teramo: vi troviamo 8 iniziative compresa quella citata della storia di Alba Adriatica: “Ottobre piovono libri… e noi leggiamo” e “Parole, rime e note in transito”, “Paroliamo in treno” e “PescAutori”, “Vetrina tematica Josè Saramago” ed “Editori e autori abruzzesi si presentano”. “Acquisizione biblioteca privata Masi” ci fa ricordare quanto ci disse lo scorso anno il direttore della biblioteca provinciale Ponziani a proposito della favorevole opportunità che si era presentata.

La seconda citazione spetta all’Aquila che sebbene la tragedia del sisma non sia superata, si riapre al libro e alla lettura con 7 iniziative: significativa quella dal titolo “Biblioterapia, un libro per una città”, poi “Vieni a visitare la casa dei libri”, due “Incontri – lettura animata e laboratorio”, quindi “Ascolto, immagino, vedo, indovino” fino a “Scopriscienza” e “Superanimali”.

A Chieti si registrano 11 iniziative, una dal titolo allusivo “Piovono libri in paese”. Gianni Rodari è presente in tre iniziative, il “Bibliogiro” dei suoi libri, “L’omino dei sogni”, “Per cielo, per terra… e per telefono, l’Anno Rodariano”. C’è l’invito allettante “Leggi con noi” e “Disegnami una fiaba”, ci si cala nei “Libricoli” e in “Back to school” e si va dalla “Biodiversità” ai “Superanimali”. Quindi due cavalcate molto diverse: “La riproducibilità della musica dalla stampa alle tecnologie digitali” e “I dodici cavalieri delle libertà”. Si può trovare un filo conduttore che le unisce.

Il boom quest’anno è di Pescara, con ben 40 iniziative, di cui alcune collegate da una matrice unica. “Le parole raccontano” introduce 7 iniziative di incontro con gli autori, per entrare dietro e dentro le storie e le immagini, fino al viaggio tra le parole che ricostruiscono la realtà. Analogamente nelle 6 iniziative dal titolo “Sostenibilità e legalità: cambiare è possibile”, dove si considerano anche i “Diversi e uguali” e “Uomini e donne del mondo e dal mondo”. Oltre a parlarne in quella appena citata, alle donne è dedicato un ciclo monografico di 7 iniziative dal titolo comune “Occhi di donna” con la “Realtà vista e narrata dalle donne” di cui si analizzano volti, immagini e parole dietro e dentro le storie. Un ciclo di 7 iniziative anche per “La luna tra scienza e coscienza”, incontri con gli autori, la luna in versi fino a “In Abruzzo… la luna vista da noi”. Non mancano iniziative singole, alcune ripropongono “Back to school”, “Per cielo, per terra e… per telefono: Gianni Rodari – Anno Rodariano Abruzzese” e la “Biodiversità”, altre del tutto originali come “Ut pictura poesis: incontro tra arti sorelle”. Benemerita l’iniziativa “Prestito di voce . La mia voce tante voci per illuminare il buio”. E ci piace concludere con “A parer mio” e ”Chi cerca trova”, due titoli che insieme riassumono i significati della cultura: la libertà di opinione e lo spirito di ricerca premiato.

Dalle “Parole d’Italia” un affresco dell’identità nazionale

Avendo evocato le “Parole d’Italia” – il tema proposto che prepara alla celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia nel 2011 – vogliamo riportare i risultati dell’excursus da noi compiuto tra le circa 500 iniziative in argomento: è emerso un itinerario tra le città e i paesi d’Italia con percorsi anche originali che scavano nella storia nazionale e nell’identità municipale facendo riferimento a vicende e personaggi molteplici, in un affresco che risponde alle finalità del tema proposto.

Cerchiamo di darne alcuni tratti senza riferimenti territoriali e senza evidenziare le singole iniziative, citandole con i loro titoli non virgolettati in una mescolanza tra regioni e località e in una successione tematica che ne sottolinea la continuità ideale nella quale si ritrova l’Italia intera.

I libri raccontano… storie di uomini e idee per “fare” l’Italia. Quest’Italia che ci tocca raccontare, storia e attualità della nostra identità. Con il dilemma: eroi o canaglie? I protagonisti del passato visti dagli opposti fronti.

Cominciamo con quelli dell’Unità d’Italia. Da Quarto a Salemi: Garibaldi e i Mille in Sicilia, poi con Garibaldi da Torino al delta del Po, quindi a Pescia: Garibaldi l’illusione italiana. L’alba della democrazia viene salutata in Garibaldi e la Repubblica romana; la cui storia avventurosa è vista anche come un olocausto tutto italiano. La lettura è politica nei rapporti tra l’Europa e la spedizione dei Mille e sociologica nel romanzo del Mille, in Italia siamo tanti e siamo diversi. Anche Anita Garibaldi viene evocata tra storia e romanzo. Si va sulle tracce dei Mille spigolando tra gli scrittori italiani. Con queste letture si mette allo scoperto identità e nazione: un paese, tante storie. Raccontiamo il nostro paese, uno su mille era di Arquata.

Storia e storie tra presente e passato, bella e perduta l’Italia del Risorgimento. Il Risorgimento nella memoria, la lunga via dell’Unità d’Italia, con la canzone che unisce. C’è anche la poesia risorgimentale e l’Italia romantica, si vivono storie di passioni. L’Italia rivissuta dal punto di vista di Collodi e De Amicis, all’indomani dell’Unità, si evoca “bell’Italia amate sponde”. E poi l’Italia nelle pagine degli scrittori. L’Unità d’Italia è unione di popoli, parole e musica del Risorgimento, Fratelli d’Italia: luci e ombre: come i “fari” di Puglia. Ci si muove tra passato e presente: la memoria del Risorgimento a Ferrara, e nove passi nella storia; Mazzini e il Risorgimento italiano e anche il Risorgimento e il brigantaggio.

Gli statuti comunali si pongono tra la storia locale e quella nazionale: l’Emilia Romagna si racconta, c’è il rapporto tra cultura e territorio e un viaggio attraverso la musica e le regioni; i ritratti familiari e la corte dei Savoia. Si sentono storie locali e voci dialettali; si rivisita l’Arno e l’antico mestiere dei navicellai, si va tra pievi e castelli. Le realtà locali formano l’identità culturale nazionale: il contributo di Monreale e il Castel Guelfo con 700 anni di storia; 150 anni di Morcone annesso alla provincia di Benevento; Piacenza primogenita d’Italia. Tre tradizioni locali evocate, i “cruza de ma”, proverbi… e non solo in lingua genovese, i “Carusi” nella realtà mineraria dell’entroterra siciliano e Sambuca Pistoiese tra arte, storia e tradizioni. Ma i localismi non sono negativo campanilismo quando si considera l’Italia frammento d’Europa.

Le iniziative non dimenticano il cammino della speranza: trenta giorni di nave a vapore; storie di emigrazione della valle dell’Isdice (1880-1912) e il ventre di Gravebarden, appunti sull’emigrazione. Anche le culture emigranti in e dall’Italia; e contro i miti etnici, alla ricerca di un Alto Adige diverso.

Tra questi temi, tanti personaggi nel filo d’Arianna della nostra storia patria, ne citiamo alcuni presi fior da fiore, cominciando da Dante Alighieri genio e profeta dell’Italia unita e da Fogazzaro con “Piccolo mondo antico”; poi Quintino Sella nella nascita di una biblioteca pubblica e Cesare Pavese tra i luoghi del Mediterraneo, Carlo Piancastelli e Angelo Sismonda, Ugo Pierri e Cesare Rovighi, Anna Sarfatti e Rosamunda Smitherson, Cesare Bettolini e Vittorio Bodini. E ancora, gli scrittori Fenoglio e Ippolito Nievo, e “quattro autori una città”: Lodovico Antonio Muratori, Mario Ventura, Edmondo Berselli da poco scomparso e Luigi Francesco Valdrighi. Riguardano Trieste, ma la scoperta di autori e personaggi non si limita a questa città e neppure all’epoca risorgimentale: troviamo anche Aldo Capitini e Giovannino Guareschi che ci piace venga ricordato, lo merita. E’ una sorta di Antologia di Spoon River, ebbene anche l’opera di Lee Masters ispira un’iniziativa.

Per le donne molte citazioni: le donne nel Risorgimento e nell’Unità d’Italia, con “occhi di donna” la realtà vista dalle donne, volti e immagini. Spuntano profili di donna nella poesia italiana del ‘900 e le donne che ritrovano il cuore, con dosi di libertà. Vediamo anche come si scrive al femminile.

Esplode la cultura, dall’italiano al dialetto, e ci si accosta al Risorgimento tra gioco, lettura e storia; siparietti scherzosi Open days, l’unità d’Italia: musica in cucina; e “a professò, ancora co st’Italia…”

Le radici latine sono evocate, “alea iacta est”, Giulio Cesare in Archivio; anche la strada francigena e perfino “rosae, rosarum, rosis”. Poi le esclamazioni: U come Unità!, Italia Italia! e infine Viva l’Italia!, come le altre espressioni sono titoli di iniziative, non indichiamo le località, esprimono il sentimento nazionale. Per finire, i libri aiutano a vivere; volta pagina, cambia vita.

Altri temi – a parte le “Parole d’Italia” che ci siamo sforzati di riassumere – sono architettura e arti, arti visive e folclore con cultura locale, letteratura e paesaggio, scienza e ambiente, storia e società, tutti riportati e accuratamente classificati nel sito del Centro per il libro e la lettura in una banca dati accessibile a livello tematico e territoriale che è stata la nostra fonte per l’excursus compiuto.

La manifestazione nelle parole dei promotori e le prospettive

Dato conto della manifestazione nell’impostazione generale e nel tono e contenuto delle sue iniziative, soprattutto sul tema “Parole d’Italia”, crediamo utile lasciare la parola ai promotori.

Giuseppe Benelli, consigliere del Ministro per i Beni e le attività Culturali, ha tenuto a sottolineare l’attenzione di Sandro Bondi per il libro e la lettura, ricordando che viene da un’attività nel campo degli archivi, e la sua prima pubblicazione riguardò la tesi di laurea sull’agostinismo. Parla della molteplicità dei luoghi dove si svolgono le iniziative, non solo dedicati al libro ma di accesso generale; e cita i “Giovedì di Santa Marta”, voluti dal Ministro, rara occasione per Roma e per la cultura italiana di incontrare autori e personaggi di libri anche non noti; il programma di ottobre dei “giovedì” si inserisce nella manifestazione, come la recente presentazione della rivista trimestrale “Accademie e Biblioteche d’Italia”. Il libro e la lettura sono definiti una priorità del ministero.

Un bilancio delle precedenti edizioni è tracciato dal Presidente del Centro, Gian Arturo Ferrari. L’aspetto da lui ritenuto più importante è l’essere un’iniziativa aperta e libera, che non parte dal centro e si irradia in periferia ma recepisce le istanze locali di Comuni e soggetti diversi non in esecuzione di un unico disegno bensì con una crescita spontanea dal basso. Un altro aspetto rilevante è la ricchezza di iniziative di piccole dimensioni poco appariscenti e quindi più vicine alla realtà e alla situazione dei lettori anche potenziale; comincia faticosamente a costituirsi un tessuto di relazioni per la collaborazione tra le diverse istituzioni. La terza caratteristica è la crescente capacità di mobilitazione, la capillarità delle iniziative e il processo di diffusione che ha portato al gran numero di partecipanti.

Infine la replicabilità di molti appuntamenti, che non sono attività episodica: “Solo dalla ripetizione e reiterazione si ottiene il risultato – ha ribadito – occorre sedimentare, le iniziative che si ripetono da un anno all’altro si radicano stabilmente”. E ha sottolineato la penetrazione nelle regioni meridionali, pur se sono indietro nella lettura e diffusione del libro.

Passando dal consuntivo alle prospettive, ha premesso che il mondo dei libri è composito e differenziato. In Italia c’è una grossa industria e un’ampia articolazione in editori e punti di vendita, iniziative locali rimarchevoli ma il settore viene ad essere troppo diviso al suo interno nelle componenti: editori e librai, bibliotecari e studenti, lettori in genere. Ognuno è portatore di istanze e interessi diversi; vi sono differenze anche dentro ogni categoria. “Il divario tra grandi editori ed editori piccoli locali è lo stesso che c’è tra l’elefante e la mosca, così tra la biblioteca nazionale e la piccola locale non c’è alcun rapporto, la differenza nelle situazioni e nei problemi è enorme”.

Questa frammentazione è l’ostacolo principale all’unificazione del mondo dei libri, che invece dovrebbe condividere valori e obiettivi. Si dovrebbe cercare di avvicinare e mettere insieme entità eterogenee per trarre effetti positivi dalla diversità che invece opera in negativo. L’unificazione del mondo del libro è un obiettivo primario perché possano condividersi valori ed obiettivi. L’anomalia è data dal fatto che il mondo dei libri è grosso economicamente ma è piccolo dal punto di vista sociale, troppi ne sono esclusi.. L’esclusione è un’ingiustizia e un’iniquità da contrastare.

Sul piano delle iniziative concrete, nel dare la conferma che a maggio ci sarà l’annuale iniziativa “se mi vuoi bene regalami un libro”, ha dichiarato che intende unificarla con quella autunnale per accrescere la massa critica e quindi la capacità di raggiungere i destinatari in modo efficace, tanto più che le risorse sono scarse.

Il Centro per il libro e la lettura intende essere “un luogo di incontro tra tutte le componenti”, e vorrebbe porsi come “strumento fondamentale di comunicazione con l’opinione pubblica”. Presto disporrà di uno strumento che misurerà a cadenza mensile la lettura e l’acquisto di libri – lo ha definito “una ecografia” – e permetterà di conoscere la risposta alle iniziative: quindi si potranno mettere a punto e tarare opportunamente gli interventi.

In alcune province scelte come “test” sarà portata avanti l’indagine annunciata a suo tempo al fine di individuare i migliori strumenti promozionali per la lettura. Mentre il Centro non potrà intervenire su fenomeni quali la chiusura delle piccole librerie che esulano dalla sua competenza e dipendono dal mercato dove si manifesta una forte tendenza alla concentrazione e alle grandi dimensioni; sarà difficile anche operare gli interventi previsti in passato per la scarsità di risorse che potrebbe precludere persino la difesa delle librerie storiche spinte alla chiusura dai costi crescenti.

Il direttore del Centro Flavia Cristiano ha illustrato il programma di “Ottobre piovono libri”, sottolineando non solo che le iniziative sono quasi decuplicate dal 2006 al 2010 nonostante la crisi, ma che vi sono in tutte le province nessuna esclusa, e ne ha commentato la distribuzione che vede il Centro e il Sud crescere più del Nord. Altra caratteristica è la loro varietà, come si può vedere nel sito www.cepell.it dove sono illustrate in dettaglio e risulta di agevole consultazione. Non è il caso che riportiamo le indicazioni fornite, avendo dato già conto dell’analisi apposita da noi effettuata. Diciamo soltanto che a questo punto si è avuta la citazione di Alba Adriatica, per l’originale svolgimento del tema “Parole d’Italia” con la sua storia che nasce da una stazione ferroviaria.

E con il ritorno dove eravamo partiti, da una stazione ferroviaria, apriamo l’ombrello per raccogliere i libri che piovono dal cielo, anche se il logo è diventato lo stivale con tanti occhi.