Leonardo, la “scienza prima della scienza” in 10 sezioni, alle Scuderie del Quirinale

di Romano Maria Levante

Visitiamo la mostra “Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza” , che celebrando i 500 anni dalla sua morte, presenta  dal 13 marzo al 30 giugno 2019 oltre 200 opere – tra modelli di macchine, manoscritti e disegni, volumi rari e stampe – inquadrate nella temperie dell’epoca, che vedeva il fiorire di iniziative e invenzioni nell’ingegneria e nella tecnica. La mostra, organizzata dalle Scuderie con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, è curata da Claudio Giorgione, curatore del Museo citato.  Nel periodo della mostra 5 incontri con il curatore e una serie di esperti, e laboratori per i visitatori.  Catalogo “Arte,m L’Erma”.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-187.jpg
Cristoforo de Paoli, “De Sphaera”, Luna, 1460

Abbiamo introdotto la figura di Leonardo da Vinci partendo dall’obiettivo che dichiara il  curatore di “smontare il mito dell’inventore e profeta del futuro”  per contrapporre a questa visione ritenuta superata  quella di “riconsiderarne invece la grandezza nello stretto dialogo con il contesto storico, le fonti, i contemporanei, ma anche la sua eredità nella cultura tecnica del Rinascimento”. 

In questa prospettiva abbiamo ricostruito la formazione del “mito” di Leonardo nelle sue radici  più antiche, addirittura coeve, giungendo alla conclusione che la qualifica di “genio” è più che meritata. Poi abbiamo esplorato i contenuti e significati del disegno come base estremamente originale ed elaborata delle sue creazioni ispirate dall’attenta osservazione della realtà, e infine abbiamo parlato del “Codice Atlantico” dal quale derivano i fogli manoscritti che introducono le 10 sezioni tematiche  nelle quali sono esposti documenti, plastici e modelli di macchine che ricorderemo pur nella necessaria sintesi. Per ogni modello è indicata l’origine nelle fonti leonardesche, o altre, e sono precisate le caratteristiche specifiche: sono in legno, ferro e altri materiali, per lo più realizzati nel 1953 per il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, inseriti in mostra con gigantografie nelle pareti che evocano l’ambiente dell’epoca. Un allestimento magistrale che fa tornare al ‘500 come portati dalla macchina del tempo.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-ultimo-16-2.jpg
Modello di Carro automotore da G. Fontana

Le prime 5 sezioni, dalla formazione alle “macchine produttive”

La 1^  sezione, intitolata  “Ingegneri toscani”, riguarda  la formazione di Leonardo a Firenze nella bottega del Verrocchio, come pittore con annessi scultorei, ma evoca soprattutto l’impegno della bottega di collocare nella sommità del Duomo di Firenze una grande sfera di bronzo dorato sopra la lanterna, che gli fece conoscere la grande “gru” ideata da Brunelleschi molti anni prima nei lavori per la Cupola. Al riguardo lui stesso scrive nel Codice: “Ricordati delle saldature  con che si saldò la palla di Santa Maria del Fiore”.  E’ esposto sia il suo disegno di tale Gru contrappesata sia un modello in legno e metallo, disegno  e modello anche  per l’Argano  a leva; inoltre un Argano solleva colonne.  

Inoltre  sono esposti i disegni dei trattati di macchine e architetture di  ingegneri del ‘400 toscano: vediamo  i disegni di un argano e un  elevatore, una gru girevole e una sega idraulica, una noria e un fregio, una  fortificazione e un riparo da bombarda, di tutti autore Francesco di Giorgio Martini; inoltre,  di Mariano di Iacopo detto il Taccola  un elevatore d’acqua, di Roberto Valturio  una ruota idraulica a scomparti, di Giulio da Sangallo navi multi remi, sempre come disegni.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-ultimo-15-1.jpg
Modello di Carro automotore da R. Valturio,
anni ’50 (G. Canestrini)

Francesco di Giorgio Martini lo troviamo anche nella 2^ sezione, “Lo studio dell’antico”, perché è esposto il suo “Trattato di Architettura civile e militare”  della Biblioteca Laurenziana, che riporta le concezioni di Vittruvo sulle proporzioni tra gli edifici e il corpo umano.  Leonardo per il suo “Uomo Vitruviano” si deve essere riferito proprio a questo trattato, l’unico che ha fatto parte certamente della sua biblioteca, come certificato dalle note scritte di suo pugno nelle pagine del libro. Nelle pagine esposte si vedono dei disegni inframmezzati al testo, nello stile leonardesco, ma più semplici e  schematici del solito, più che altro indicativi senza intento progettuale. Una schematizzazione dell’Uomo Vitruviano la vediamo nelle pagine, anch’esse esposte, del  “De Architectura” di Vitruvio tradotto in volgare da Cesare Cesaruano, siamo nel 1511, vent’anni anni dopo la perfetta  rappresentazione di Leonardo.

Dopo la formazione fiorentina,  nel 1482 va a Milano, dove conosce anche il “Trattato di Architettura” di Filarete, di cui vediamo il frontespizio, con edifici a pianta centrale raffrontati al  “Pantheon” di Roma, descritto nel trattato dell’epoca di Andrea Palladio. Ebbene, Leonardo non manca di disegnare questi edifici, e in mostra vediamo i progetti e i modelli realizzati nel 1953  di una Chiesa  a pianta centrale, una Chiesa su due livelli, una Chiesa con quattro campanili,  e  un  modello del Pantheon, inizi XX secolo,  veramente spettacolare.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-175-bis.jpg
Georg Agricola, “De Re Metallica“, Pompa a catena azionata da ruota calcatoria 1556

Nella riscoperta dell’antico  c’è una Tavola dedicatoria dalla Raccolta  dei tempi antichj  di Piranesi, del 1780; inoltre, ricordano un mito evocato dagli umanisti dell’epoca, le Navi dell’imperatore Caligola affondate nel lago di Nemi,  un modello sezionato di Nave di Nemi con Protome a testa di lupo e Decorazione a forma di elmo, 1932-33, e un acquerello di Ranieri Arcaini del 1991, che ne ha fatto una spettacolare “ricostruzione archeologica” con templi e monumenti sulla tolda della grande imbarcazione usata per sontuose feste  e cerimonie.

Siamo alla 3^ sezione, dedicata a “Disegno e prospettiva”. Nel “Codice Atlantico” Leonardo scrive che “tutti i casi di prospettiva sono intesi mediante i cinque termini de’ matematici, cioè punto, linia, angolo, superficie e corpo”. Era un tema molto sentito nel Rinascimento, alla base anche dell’arte pittorica. Leonardo non solo utilizza la prospettiva geometrica nella superficie piana, ma la applica ai solidi con la stereometria. Così ha illustrato nel 1498 il “De Divina Proportione” di Luca Pacioli, del quale era molto amico. Vediamo esposto il Trattato di ottica e geometria di John Peckham, “Perspectiva Communis” che aveva nella sua biblioteca e tre testi dell’inizio del XVII sec. di Barozzi, Niceron e Accolti. Jean Francois Niceron fu il  teorico dell’anamorfismo, che applicò a una serie di immagini appositamente deformate, come si è visto nella mostra a Palazzo Barberini nel 2018.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-170.jpg
Modello di Carro automotore da Leonardo, 1956 (G. Canestrini)

In uno schizzo Leonardo riproduce  lo spettrografo, lo  strumento  per riportare gli oggetti nella giusta prospettiva, mentre un artista lo sta adoperando, disegno esposto in mostra insieme a uno studio di ruota dentata; e a disegni di spettrografi di Durer, Keser, Vignola; non manca  un modellino in legno di prospettografo a vetro di Durer, con uno strumento musicale.  Sono esposte le pagine del libro di Albrecht Durer dove è spiegato l’uso dello “spettrografo a vetro e a sportello” con relativi disegni. Poi i fogli del “Divina Proportione” di Luca Pacioli con disegnati dei solidi, e un modello ligneo del 1976 di Icosaedro elevato vacuo.

Dal disegno prospettico in generale alle “Città ideali e vie d’acqua” nella 4^ sezione, ci si riferisce a Milano alla cui planimetria  e non solo Leonardo si dedicò sin dal suo arrivo in città nel 1482. Si disponeva di piante quattrocentesche, alcune esposte in mostra: in particolare quella del 1472 di Pietro del Massaio, nella “Cosmografia di Tolomeo”, una struttura urbana in forma circolare con i corsi d’acqua; quella di Cristoforo de’ Predis, nel “Leggendario Sforza-Savoia”, con la Piazza del Duomo di allora.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-175.jpg
Modello di Carro meccanico trionfale dal disegno di Hans Burkmair, 1954 (G. Canestrini)

Leonardo interviene con la proposta di una struttura urbana alternativa, ortogonale su due livelli, ispirata alle visioni dell’epoca di “città ideale”, è esposto un Plastico urbanistico di città ideale  realizzato nel 1956 in base ai progetti di Leonardo: si vedono due edifici con delle arcate, nella sua visione c’è anche un sistema viario che si avvale delle sue conoscenze idrauliche.

Ma non si limita alla struttura urbana, si impegna in  progetti di miglioramento del sistema di conche, esposti in mostra, fino alle Chiuse a porte battenti, di cui è esposto un modellino ligneo del 1956 insieme al disegno di Leonardo che riproduce fedelmente; c’è anche un Modello di pavimentazione di conche di canali del 1956; non solo, vediamo dei Portelli lignei, non modelli ma  esemplari veri in legno e metallo, grandi paratie  in uso dal ‘500 all’800, un “Mose” ante litteram, però funzionante, per riferirci a un sistema attuale di controllo delle acque molto contestato

Un quadro dell’800 di Cornienti in cui “Leonardo mostra  a Ludovico il Moro le chiuse dei Navigli illustra in modo pittoresco questo intervento nei canali milanesi. Le sue parole, molto pratiche: ”Trova un maestro d’acqua  e fatti dire i ripari d’essa e quello che costa”. Altro modello esposto, un Battipalo, del 1953, con il sistema di percussione per conficcare i pali nel terreno.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-165-ter.jpg
Hans Burgkmair, “Fregio per il trionfo dell’imperatore Massimiliano I,
Carri trionfali, 1516-19

Si entra ancora di più nel vivo dei lavori pratici di Leonardo nella 5^ sezione, intitolata appunto “L’ingegno del fare”. Comincia con il disegnare macchine  tipiche delle botteghe artigianali di allora per poi approfondire l’analisi delle componenti meccaniche,  fino a sistemi automatici innovativi che dal lavoro manuale fanno passare alla meccanizzazione dei processi produttivi: le principali componenti sono ruota dentata e pignone accoppiati,  l’abbinamento tra biella e manovella, la novità rivoluzionaria è la vite senza fine. Vediamo esposti due modelli molto diversi di Sega idraulica, realizzati tra il 1953 e il 1956. 

Da queste componenti meccaniche a complessi sistemi di “macchine produttive”  il passo è breve, per il genio leonardesco. Lo vediamo dai due modelli  di macchine per la metallurgia esposti, entrambi del 1953, la Macchina per intagliare e la Macchina per filettare le viti; e per il tessile il bellissimo disegno e relativo modello conforme del Filatoio con fuso ad alette mobili realizzato nel 1933. Nello stesso anno i modelli  del  Torcitoio per corde e della Garzatrice orizzontale nei quali vi sono i filati e le garze della lavorazione, sembra di entrare nelle botteghe di fine ‘400.  La cosa straordinaria è che  disegna queste componenti meccaniche e queste macchine negli stessi anni, 1495-97,  in cui dipinge il “Cenacolo”.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-195.jpg
Modello in scala del Teatro anatomico di Girolamo Fabriano d’Acquapendente, 1932-33 (laboratori CNR)

Completano il corredo iconografico della sezione splendide pagine miniate del manoscritto membranaceo “Libre d’ore all’uso cistercense”, e i calchi  del Capitello delle Arti meccaniche di Palazzo Ducale, a Venezia, con 6 formelle sui  mestieri di fabbro e falegname, agricoltore  misuratore o vagliatore di cereali  e legumi.

Le ultime 5 sezioni, dalle “macchine teatrali”  al mito di Leonardo  

Ma le macchine di Leonardo non erano soltanto una rivisitazione meccanica con congegni più avanzati di sistemi esistenti, abbiamo anche le macchine a fine ludico, ideate e realizzate per le celebrazioni e le feste,  sbizzarrendo tutta la sua creatività in invenzioni fantasiose.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è leonardo-205.jpg
Modello di Guerra di Giulio Cesare nelle Gallie, assedio di Avaricum, 1932-33
(Museo Genio Militare)

A queste è dedicata la 6^ sezione, “Teatri di macchine”, la sede è  la corte degli Sforza, dove per il matrimonio di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona realizzò una grande macchina scenica che evocava il Paradiso con una volta stellata in cui ruotavano i pianeti. Non sono pervenuti disegni, ma Bernardo Bellincioni nelle sue “Rime” la descrisse così: “Et chiamasi Paradiso però che v’era fabbricato con grande ingegno ed arte di Maestro Leonardo Vinci fiorentino il Paradiso con tutti li setti pianeti che girava”.

Nel ‘500 l’impiego di queste macchine teatrali si estese, con ampio uso di accorgimenti tecnici: la mostra presenta pagine dei “Theatri Machinarum”, tomi con incisioni di Agricola – dal “De Re Metallica” una pompa a catena azionata da ruota calcatoria –   e Ramelli –  da “Le diverse et artificiose machine del Capitano Augusto Ramelli”,  un elevatore d’acqua a corde multiple.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-191.jpg
Luca Pacioli, “Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità” 1494

Il  “Fregio per il trionfo dell’imperatore Massimiliano I”, di Burgkmair tra il ‘400  e il ‘500 mostra i disegni di 6 carri trionfali di diverse guerre, tra cui quella veneziana e quella austriaca, sono molto elaborati e spettacolari. In base a questi disegni è stato realizzato nel 1954  un modello di Carro meccanico trionfale esposto in mostra, si notano ruote dentate a ingranaggi.

Ci sono anche due modelli di Carro automotore realizzati negli anni ’50 sui disegni  di Valturio, fine ‘400, e Fontana, primi tre decenni del ‘400, sono tratti da libri sull’arte militare. E Leonardo? Finora abbiamo assistito alla sfilata di  altri “progettisti meccanici” dell’epoca, che conferma la vivace temperie  innovativa e inventiva in cui si colloca Leonardo. Ma  anche lui disegna un Carro automotore che vediamo fedelmente riprodotto in un modello degli  anni ’50, come gli altri due.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è lEONARDO-205-09.jpg
Modello di Ponte di circostanza  su cavalletti da Leonardo 1953 (M. Lombardi) e, dietro, modello di Ponte sul Reno di Giulio Cesare, 1932-33 (Museo Genio Militare)

Solo carri meccanici per i trionfi militari? No di certo, di Cremosano, fine ‘600,  un manoscritto cartaceo celebrativo con armigeri a piedi e a cavallo nella tradizione romana, mentre le nuove macchine da parata fanno leva sull’introduzione dei più avanzati congegni meccanici, come si è appena visto.

Non ci dovrebbero essere modelli  nella 7^ sezione, tratttandosi della “Biblioteca di Leonardo”, lui la cita sostanzialmente quando scrive “ricordo de’ libri ch’io lascio nel cassone”, abbiamo già detto che erano circa 150, un numero elevato per un non letterato di quei tempi; soltanto di uno di essi, con le sue annotazioni, siamo sicuri che gli appartenesse, è il “Manoscritto Laurenziano” esposto in mostra. Invece c’è un modello del 1932-33, ad opera dei Laboratori del CNR, del Teatro Anatomico realizzato a Padova da Girolamo Fabrizio d’Acquapendente, nel 1595, di visione panottica, il primo Teatro anatomico stabile di Padova è del 1584, dopo Leonardo, le sue idee in campo ottico avevano fatto presa.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-211.jpg
Modello di Rocca di montagna da Leonardo, 1953 (E. Menichetti)

Ricordiamo ancora che nonostante  la sua propensione per l’osservazione diretta dei fenomeni e il disdegno della mentalità libresca – nell’autodefinizione di “omo sanza lettere” c’era anche questo – cercava d acquisire il sapere fino ad allora conosciuto leggendo i trattati disponibili tradotti in volgare, dato che non conosceva il latino e il greco. Cercò anche si imparare il latino in cui si erano espressi i grandi classici,  frequentò addirittura una scuola di latino e matematica,  tale  era la sua sete di conoscenza.

Una conoscenza interdisciplinare, non limitata a scienza e tecnica, neppure solo all’arte, lesse la Divina Commedia e le traduzioni di Ovidio e Plinio. Lo aiutò l’amico Luca Pacioli, che abbiamo già citato, il qule nel 1494 pubblicò “Summa de Arithmetica”, ovviamente conosciuto da Leonardo. 

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-Trattato-pittura.jpg
Leonardo da Vinci, “Trattato della pittura di Lionardo da Vinci…
con la vita dell’istesso autore scritta da Rafaelle  du Fresne“, 1651

Come presenta tutto questo la mostra? Ha cercato di immaginare quali libri potesse contenere, o meglio di ricostruirlo anche sulla scia delle indicazioni del “Codice Atlantico” e di altri manoscritti leonardeschi. Nella  mostra  del 2018 “La biblioteca del Principe”, si trattava  del Torlonia della  Casina delle Civette, invece fu vera finzione, allora  furono presentati i “libri d’artista” , creazioni fantasiose di libri di materiali disparati  in carattere con il personaggio e il suo ambiente.

Qui nulla di così estroso, vengono presentate, seguendo le citazioni o altri indizi,  le pagine di famosi trattati , con austeri disegni e anche vivaci miniature a colori. Introduce uno scritto di Girolamo D’Adda, “Leonardo da Vinci e la sua libreria: note di un bibliofilo”, del 1873, edizione privata di poche copie, si parla dei libri del “Codice Atlantico”.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-215-ter.jpg
Modello di Balista da Leonardo,
1953 (Giovenale Argan)

Ci sono la Naturalis Historia di   Plinio il vecchio e  “Aristotelis stagirita opera” di Aristotele, il Liber Elementorum” di Euclide e la Geografia di Caudio Tolomeo Alessandrinodi Tolomeo, “Ex  ludis rerum mathematicarum” di Leon Battista Alberti e Libri quinque de mensuris et ponderibus di GeorgAgricola, naturalmente Summa d”arithmetica, geometria, proporzioni et ptoportionalità” dell’amico Luca Pacioli, due libri sulla “Sphaera” di De Predis, manoscritto a colori,  e De Sacrobosco, fino al  Mappamondo o planisfero tolemaico allargato” di Rosselli.

Colpisce in modo particolare il Libro tertio delo anmansore chimato cibaldone”, l’autore ha il nome abbreviato in Rhasis o Rhases, 864-923 o 932,  un trattato di medicina arabo citato nel “Codice Atlantico”, di cui è esposta una pagina con una figura umana in piedi e nel corpo presenze che ricordano gli “Archeologi “ di Giorgio de Chirico, questo è del 1500 circa.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-209.jpg
Modello di Argano per sollevare artiglierie
da Leonardo, 1953 (Giovenale Argan)

Srprende altrettanto  di trovare qui  il libro di “Favole” di Esopo, nella versione in volgare del 1485, è citato nel “Codice Atlantico” , ma si spiega con il fatto che si è ispirato alle favole in diversi momenti,  in particolare alla favola della scimmia: vediamo il libro aperto  alla favola “De lupo et grue”, con relativa immagine, forse un’allusione spiritosa degli organizzatori alla “gru” – ma quella meccanica – di Brunelleschi nel suo esordio fiorentino.

Abbiamo visto le destinazioni delle macchine di Leonardo  ad impieghi produttivi, come quelle per la  metallurgia e il tessile, nonché a finalità ludiche, come quelle teatrali per cerimonie, feste e celebrazioni; e i congegni meccanici per trasmettere il moto e renderle automatiche. Ma quello che usava come biglietto da visita nei primi contatti con le Corti e i potenti era la sua maestria nelle macchine riguardanti “L’arte della guerra”.

Mariano di Iacopo (detto il Taccola), “De machinis“ XV  sec.

Così si intitola l’8^ sezione, cui attiene la sua lettera al duca Ludovico Maria Sforza, poco dopo l’arrivo a Milano nel 1482, sebbene sia ancora poco esperto di arte militare “Ho modi di ponti leggerissimi e forti” per inseguire i nemici o fuggire, “et altri securi et inoffensivi da foco e  battaglia”, facili da montare e smontare, “ho anchora modi de bombarde comodissime et facile ad portare” per scagliare una tempesta di sassi sul nemico.

Ma con il tempo si specializzò muovendosi in  due direzioni: studiando il testo  “De Re Militari” di Valturio, tradotto in volgare da Ramusio nel 1483, che riportava anche le concezioni di Archimede, Frontino e Vegesio; studiando le fortificazioni a Milano e in Romagna e rappresentandole con prospettive, sezioni e altre vedute particolarmente efficaci.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-212-13.jpg
Da sin., modello di Affusto di cannone a code divaricabili e
modello di Mitragliera a organo, entrambi da Leonardo 1953 (Giovenale Argan)

Le macchine che progetta sembrano sudiate soprattutto per fare colpo sui potenti, Ludovico il Moro in testa,  cerca più l’effetto spettacolare con un grafica curata e  fantasiosa che l’efficacia bellica, spesso tali macchine non sono realizzabili.

Vediamo esposti disegni di macchine nelle pagine del testo di Valturio nel volgare di Ramusio, di Vegezio, di Antonio da Sangallo il giovane, disegno di un bastione, e ovviamente di Leonardo: precisamente “Studio di due mortai che lanciano proiettili esplosivi” e “Balestra gigante”.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-215-bis.jpg
Modello di Carro coperto da guerra da Leonardo, 1953 (Giovenale Argan)

Altri modelli traducono i disegni di macchine di Leonardo: Agano per sollevare le artiglierie e  Affusto di cannone a code divaricabili, Mitragliera a organo e Balestra gigante, Balista e Carro ricoperto da guerra, tutti realizzati nel 1953 da Giovenale Argan.

Nello stesso anno Raffaele Menichetti ha realizzato i modelli esposti di Ponte mobile d’assedio, Rocca di montagna, Difesa angolare con fiancheggiamento. Ci sono anche modelli del Museo del Genio Militare che mostrano un Ponte sul Reno di Giulio Cesare e l’Assedio di Alesia.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-195-bis-1.jpg
Johannes de Ketham, “Fasciculus Medicinae.
Similitudo complexionum  & elementorum”, 1491

Di grande effetto questa galleria di modelli che riporta ai tempi di Leonardo, forse anche allora come si è verificato nei tempi moderni, l’arte della guerra  stimolava la forza innovativa i cui benefici si trasmettono anche alla vita civile, si è visto per gli usi pacifici dell’energia atomica.

Con la 9^ sezione  ci si eleva più in alto,  non solo perché si lascia la guerra, ma perché vengono presentate le “Macchine per il volo”. Leonardo annetteva grande valore ai risultati che si proponeva di ottenere con i suoi studi sul volo umano e ci contava, tanto che  scrive: “Piglierà il primo volo il grande uccello… empiendo l’universo di stupore”, e in particolare “empiendo di sua fama tutte le scritture e gloria eterna al loco ove nacque”: fama universale per lui e per la sua terra. Del resto, il mito di Icaro, che conosceva avendo letto Ovidio, esprimeva il sogno eterno dell’uomo.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-219-bis.jpg
Modello di Vite aerea da Leonardo,
1953 (A. M. Soldatini)

Per un trentennio si impegnò con questo obiettivo, nel periodo trascorso a Milano dal 1482 al 1999 approfondì soprattutto la parte meccanica, mirava al “volo strumentale”; nel primo decennio del’500 si concentra sul trasferimento all’uomo delle osservazioni sul volo degli uccelli con le ali aperte senza batterle; fino al volo favorito dalle correnti ascensionali.  

Come nell’anatomia, così nel volo lo studio della natura fornisce elementi preziosi, mentre per i congegni delle ali utilizza i ritrovati più avanzati dell’ingegneria meccanica, dalle ruote dentate alla vite senza fine. Arriva a progettare anche un aliante con le ali mobili, del quale è esposto un suo disegno annotato e un Modello di aliante di Alberto Maria Soldatini del 1953, anno in cui lo stesso Soldatini ha realizzato altri 5 modelli per il volo: Ala battente e Ala ad inclinazione variabile, Vite aerea e Meccanismo per il volo a vite e madrevite, fino a un Paracadute. Leonardo, nel disegnarlo con una figura umana appesa, scrive che “potrà gettarsi d’ogni grande altezza senza danno di sé”.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Leonardo-219-ter.jpg
Modello di Ala battente da Leonardo,1953 (A. M. Soldatini)

Il passaggio dal volo al “Mito di Leonardo”, della 10^ e ultima sezione,  è naturale, abbiamo iniziato il nostro commento alla mostra con questo tema, e lo ritroviamo in chiusura anche perché è cruciale. Non ripetiamo quanto già detto sul fatto che il mito è coevo a lui, tanto da far dire a Vasari “il nome e la fama sua non si spegneranno già mai”; in epoca moderna l’accurata ricognizione di Venturi sui manoscritti razziati da Napoleone ha posto in evidenza la genialità in campo scientifico  e tecnico, che si aggiunse al riconosciuto talento artistico dopo il “Trattato della pittura” e il “Cenacolo”.

Poi, nell’’800, con la pubblicazione dei suoi manoscritti la fama dilaga. Fino all’esaltazione del primato del “genio italico” identificato nella sua figura con la “Mostra di Leonardo da Vinci e delle invenzioni italiane”. del 1939. Esposizione definita “retorica”, ma del resto non poteva fare eccezione alla mistica di regime che permeava il fascismo come, dal lato opposto, il comunismo, e abbiamo citato i “Realismi socialisti” con le loro espressioni nell’arte.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è leonardo-149.jpg
“Leggendario Sforza Savoia” manoscritto, 1475

L’ampia iconografia di questa sezione comprende edizioni dei Codici di Leonardo – dell’Institut de Frnce, di Leicester e il Codice degli uccelli – e le maggiori opere citate: dalle “Vite” di Vasari all’ Essai sur les ouvrages physico-mathématiques de Léonard de Vinci” di Venturi, agli scritti di Giuseppe Bossi sul Cenacolo” e sulla “simmetria dei corpi umani” E un dipinto con la testa di “Cristo” ripresa dal Cenacolo di Leonardo da Luigi Ferrari nel 1896. Soprattutto una ricca documentazione visiva sulla mostra del 1939 foto delle sale e articoli di giornale, medaglie e biglietti di ingresso, fino alla “tessera di libero accesso” firmata da Badoglio quando era nella gerarchia fascista. Fino al manifesto di Giorgio Muggiani con l’appello  agli “industriali e “inventori” a partecipare alla mostra,  la fiaccola tricolore protesa verso l’alto.

Può essere una bella chiusura anche oggi, nella celebrazione di 500 anni dalla morte, unita alla locandina attuale, con la sua testa di profilo che reca l’aureola della scienza. Dalla fiaccola tricolore all’aureola, dopo 80 anni non è una deminutio, tutt’altro. Se l’obiettivo del curatore è stato “sfatate un mito”, con quell’aureola di fatto lo ha sublimato. E giustamente!

Giorgio Muggiani, “Mostra di Leonardo e delle
Invenzioni Italiane“, 1939, manifesto pubblicitario

Info

Scuderie del Quirinale,via XXIV Maggio 16, Roma. Da domenica a giovedì,  ore 10,00-20,00, venerdì e sabato ore 10,00-22,30, ingresso consentito  fino a un’ora dalla chiusura. Ingresso e audioguida inclusa: intero euro 15, ridotto euro 13 per under 26, insegnanti, gruppi, forze dell’ordine, invalidi parziali, euro 2 per under 18, guide, tessera ICOM, dipendenti MiBAC, gratuito per under 6, invalidi totali. Tel.  06.81100256. www.scuderie.it. Catalogo: “Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza”, a cura di Claudio Giorgione, Editore “arte,m L’ERMA”, marzo 2019, pp. 256, formato 24 x 29,50; dal Catalogo sono tartte le citazioni del testo.  Il primo articolo sulla mostra è uscito in questo sito il 2 giugno u.s. Cfr. i nostri articoli: in www.arteculturaoggi.com: nel 2018, su Niceron, “Anamorfosi, la magia delle immagini “‘ricostruite’ a Palazzo Barberini” 18 aprile; nel 2017, per il recupero delle opere requisite da Napoleone, sul “Museo Universale” 9 gennaio, 21 febbraio, 5 marzo; nel 2012, su “Deineka” 26 novembre, 1° e 16 dicembre; in cultura.inabruzzo.it: nel 2012, “Roma. La grafica di Leonardo e Michelangelo a confronto”6 febbraio; nel 2011, “Il ‘Musico’ di  Leonardo vicino al Marc’Aurelio” 23 febbraio, i “Realismi socialisti” 3 articoli tutti il 31 dicembre; nel 2010, “L’Uomo Vitruviano, ‘one man show in mostra” 11 gennaio; nel 2009,  “Leonardo da Vinci a Palazzo Venezia”  6 luglio, ”’Leonardo e l’infinito’, “trenta macchine funzionanti” 30 settembre (questo sito non è più raggiungibile, gli articoli saranno trasferiti su altro sito, intanto sono disponibili).

Foto

Le immagini sono state riprese da Romano Maria Levante alla presentazione della mostra nelle Scuderie del Quirinale, si ringrazia la direzione di Ales, con i titolari dei diritti, per l’opportunità offerta. In apertura, Cristoforo de Paoli, “De Sphaera”, Luna, 1460; seguono, modello di Carro automotore da G. Fontana e modello di Carro automotore da R. Valturio anni ’50 (G. Canestrini); poi, Georg Agricola, “De Re Metallica“, Pompa a catena azionata da ruota calcatoria 1556, e modello di Carro automotore da Leonardo 1956 (G. Canestrini); quindi, Carro meccanico trionfale dal disegno di Hans Burkmair 1954 (G. Canestrini), e Hans Burgkmair, “Fregio per il trionfo dell’imperatore Massimiliano I, Carri trionfali 1516-19; inoltre, modello in scala del Teatro anatomico di Girolamo Fabriano d’Acquapendente 1932-33 (laboratori CNR), e modello di Guerra di Giulio Cesare nelle Gallie, assedio di Avaricum 1932-33 (Museo Genio Militare); ancora, Luca Pacioli, “Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità” 1494, e modello di Ponte di circostanza  su cavalletti da Leonardo 1953 (M. Lombardi) con modello di Ponte sul Reno di Giulio Cesare 1932-33 (Museo Genio Militare); continua, modello di Rocca di montagna da Leonardo 1953 (E. Menichetti), e Leonardo da Vinci, “Trattato della pittura di Lionardo da Vinci… con la vita dell’istesso autore scritta da Rafaelle  du Fresne” 1651; prosegue, modello di Balista e modello di Argano per sollevare artiglierie entrambi da Leonardo 1953 (Giovenale Argan); poi, Mariano di Iacopo (detto il Taccola), “De machinis“ XV  sec., e modello di Affusto di cannone a code divaricabili con modello di Mitragliera a organo entrambi da Leonardo 1953 (Giovenale Argan); quindi, modello di Carro coperto da guerra da Leonardo, 1953 (Giovenale Argan) e Johannes de Ketham, “Fasciculus Medicinae. Similitudo complexionum  & elementorum” 1491; inoltre, modello di Vite aerea e modello di Ala battente entrambi da Leonardo, 1953 (A. M. Soldatini); infine, “Leggendario Sforza Savoia” manoscritto 1475, in chiusura, Giorgio Muggiani, “Mostra di Leonardo e delle Invenzioni Italiane” 1939, manifesto pubblicitario, e “Leonardo. La scienza sopra la scienza” 2019, locandina mostra.

“Leonardo. La scienza sopra la scienza“,
2019, locandina mostra

46 risposte su “Leonardo, la “scienza prima della scienza” in 10 sezioni, alle Scuderie del Quirinale”

  1. An impressive share, I just given this onto a colleague who was doing a little analysis on this. And he in fact bought me breakfast because I found it for him.. smile. So let me reword that: Thnx for the treat! But yeah Thnkx for spending the time to discuss this, I feel strongly about it and love reading more on this topic. If possible, as you become expertise, would you mind updating your blog with more details? It is highly helpful for me. Big thumb up for this blog post!

    1. Dear Wenoma, your post is similar Orlando’s post of march 23, and so I invite you to read my answer to that post. All the words you find in my answer are too towards you, and also to you my thanks for your attention and appreciation towards me.

  2. Hey there exceptional website! Does running a blog such as this require a massive amount work? I’ve absolutely no expertise in computer programming but I had been hoping to start my own blog soon. Anyways, should you have any recommendations or techniques for new blog owners please share. I know this is off topic nevertheless I simply needed to ask. Thank you!|

    1. To Shapskinsky, i haven’t a technical knowledge, and so I can’t give any indication about the web blogs and provider, mine is of Word Press and I use the simplest form between so many offered by the provider. So said, thank you for your words are sincere and there isn’t any adverssiting reason, my fear because there are a lot of comments of “Gnula” in various my articles in the same minutes in the day. In this second case I invite you to avoid such an eventual behaviour in the future.

  3. Everything said made a lot of sense. However, what about this? what if you were to create a killer headline? I ain’t saying your information is not solid., but what if you added something that grabbed people’s attention? I mean BLOG_TITLE is kinda boring. You might look at Yahoo’s home page and note how they create post titles to get people interested. You might add a related video or a picture or two to grab readers excited about what you’ve got to say. In my opinion, it could bring your website a little bit more interesting.|

  4. Hey there excellent blog! Does running a blog similar to this take a great deal of work? I’ve very little knowledge of computer programming but I was hoping to start my own blog soon. Anyways, if you have any recommendations or techniques for new blog owners please share. I know this is off topic however I just needed to ask. Thanks!|

  5. It’s the best time to make some plans for the future and it’s time to be happy. I have read this post and if I could I desire to suggest you some interesting things or tips. Perhaps you can write next articles referring to this article. I desire to read more things about it!|

  6. Have you ever considered publishing an ebook or guest authoring
    on other sites? I have a blog based upon on the same ideas you discuss and would really like to have you share
    some stories/information. I know my readers would value your work.
    If you’re even remotely interested, feel free
    to send me an e mail.

  7. Howdy! This article could not be written any better!

    Looking at this post reminds me of my previous roommate!

    He constantly kept preaching about this. I most certainly will forward this
    post to him. Fairly certain he will have a very good read.

    Many thanks for sharing!

  8. Normally I don’t learn post on blogs, however I would like to say that this write-up very compelled me to take a look at and
    do so! Your writing taste has been amazed me. Thanks, very nice post.

  9. Appreciating the commitment you put into your site and in depth information you
    offer. It’s great to come across a blog every once in a while that isn’t
    the same out of date rehashed material. Fantastic read!

    I’ve saved your site and I’m adding your RSS feeds
    to my Google account.

  10. Hey! This is mmy first visit to your blog! We are a team of
    volunteers and starting a new initiative in a community in the same niche.
    Your blog provided uus beneficial information to work on. You hwve done a marvellous job!

    стероиды в украине website стероид фарма

  11. Fantastic items from you, man. I have take into account your stuff prior
    to and you are just too great. I actually like what you’ve acquired here,
    really like what you are saying and the best way wherein you are
    saying it. You are making it entertaining and you continue to take care of to keep it smart.
    I can’t wait to learn much more from you. That is actually a wonderful web site.

  12. You are so interesting! I don’t suppose I have read a single thing
    like this before. So nice too disover someone with original thoughts on this issue.
    Seriously.. thank you for starting this up.

    Thiss website is one thibg that is needed on the internet,
    someone wijth a little originality!
    web site

  13. That is really interesting, You’re an overly skilled blogger.
    I have joined your feed and look ahead to in the hunt for
    extra of your wonderful post. Additionally, I’ve shared your website in my
    social networks

  14. Hi there, I discovered your web site by means of Google
    whilst looking for a comparable matter, your web site came up, it seems to be great.
    I’ve bookmarked it in my google bookmarks.

    Hello there, simply was alert to your weblog thru Google, and found that it’s truly informative.
    I am going to be careful for brussels. I’ll appreciate if you proceed this in future.
    Lots of folks will likely be benefited out of your writing.

    Cheers!

  15. I’m impressed, I have to admit. Rarely do I come across a blog that’s both educative and interesting, and without a doubt, yyou have hit thee naail on the head.
    The problem is an issue that tooo few people are speaking intelligently about.

    I’m very happy thatt I stuhmbled across this in my search ffor something relating to this.

    Footballl betting website bet betting match

  16. We are a group of volunteers and starting a new scheme in our community.
    Your site offered us with valuable information to
    work on. You have done a formidable job and our whole community
    will be grateful to you.
    webpage

  17. I tһink this is one of the mоѕt vital info fοr me.
    And i ɑm glad reading уour article. Buut wanna remark оn feew ɡeneral thingѕ, Tһe site style іs perfect, the artiucles is reɑlly excellent :
    D. Good job, cheers

  18. Hello there! This post couldn’t be written any better! Looking through this post reminds me of my previous roommate! He continually kept talking about this. I am going to forward this post to him. Pretty sure he’ll have a good read. I appreciate you for sharing!

  19. This is very interesting, You’re a very skilled blogger. I’ve joined your feed
    and look forward to seeking more of your wonderful post.
    Also, I have shared your site in my social networks!

  20. I do like the way you have framed this particular concern and it really does give me personally a lot of fodder for thought. Nonetheless, coming from everything that I have personally seen, I just simply wish as the actual feed-back stack on that individuals stay on issue and not embark upon a soap box of the news of the day. Still, thank you for this excellent piece and even though I can not necessarily concur with it in totality, I respect your point of view.

  21. Great – I should certainly pronounce, impressed with your site. I had no trouble navigating through all the tabs and related info ended up being truly easy to do to access. I recently found what I hoped for before you know it in the least. Reasonably unusual. Is likely to appreciate it for those who add forums or something, website theme . a tones way for your customer to communicate. Excellent task..

  22. you are in point of fact a good webmaster. The web site loading pace is amazing. It sort of feels that you’re doing any unique trick. Also, The contents are masterwork. you’ve performed a magnificent process in this topic!

  23. ว่ามันมีความต้องการยังไงและ มันมีตัวท่านใดที่เราสามารถ เอามาปรับเปลี่ยนแนวทางการต่างๆนั้น ได้อย่างพอดีที่สุดเพื่อไม่ให้เกิดปัญหาหรือ เพื่อให้เกิดโอกาสที่เราจะเสียเงินพนันเยอะที่สุด เท่าที่พวกเราจะทำเป็นเป็น ประโยชน์อย่างมากต่อการนำไปใช้ในเกมต่างๆที่อยู่ในเว็บ ที่นี้

    ด้วยเหตุว่าพรุ่งนี้เป็น เกมที่ใช้ทักษะวิชาความรู้แล้วก็ เชิงวิชาการเกี่ยวกับเคล็ดวิธีต่างๆของเกมนั้นๆซึ่งถ้าเราไม่ได้ บทความจากทางเว็บไซต์ ที่เขาได้เก็บขั้นตอนการต่างๆมาให้แล้วแล้วเราจะต้องไปหาบทความหรือ ขั้นตอนการต่างๆด้วย
    ตนเองนั้น มันก็จะยากต่อการที่จะรู้เรื่อง

  24. Terrific work! This is the type of information that should be shared around the net. Shame on Google for not positioning this post higher! Come on over and visit my web site . Thanks =)

  25. Nice post. I learn something totally new and challenging on websites I stumbleupon every day. It will always be exciting to read through content from other writers and practice a little something from other web sites.

  26. Good evening, I’m a college English major and I’m learning a lot about writing by reading net. I actually enjoy your style of writing. It’s very easy to understand but with excellent details. Your choice of words makes it easy to check out and understand. That’s a huge portion of writing. Your viewers have to be able to understand what you’re saying and it has to be attention-grabbing. You need to challenge your viewers , so they will come back for more. You do a first-rate job with all of these tittle. Thx!

    1. Thank you for your words very kind towards me, I’m very glad that you follow my efforts in the art and culture field.

I commenti sono chiusi